Si fa presto a dire viabilità, green, ma a Milano regna un caos di piste ciclabili anche inutili, cantieri aperti e abbandonati, posti auto dimezzati, segnaletica spesso inesistente: la visione fantasiosa di una Giunta schiava di una ideologia avulsa dalle esigenze degli abitanti. Per esemplificare, ecco due lettere di lettori pervenute in redazione.
Da Luisa “Sono andata in bici per i primi 50 anni della mia vita, ora ne ho 65 e ho problemi di salute e vorrei poter usare in pace la mia autovettura, che mi costa molto cara tra tasse, assicurazioni e tutto l’indotto, invece sta diventando un incubo tra parcheggi e divieti vari…non me lo merito..proprio ora che invecchio…non siamo tutti giovani e sani da poter usare la bici, per me anche salire sui vecchi tram tipo 1 è diventato un problema perché gli scalini sono alti… inoltre non esiste un mezzo pubblico che da via Alcuino vada in piazza Giulio Cesare..ad esempio..siete contro i cittadini”…
Da Marilena “Io abito in zona 4 – Via Bessarione-Piazza Angilberto II, una delle piazze dipinte… Ora è frequentata soltanto da balordi che bevono, lasciano sporcizia, bottiglie vuote, ed altro. I pochi alberelli piazzati lì sono secchi, vi è sporcizia dappertutto. La gente che abita in tale piazza non può posteggiare le auto per far salire persone con le stampelle o con difficoltà. E’ stata fatta una corsia in Via Comacchio, soltanto per biciclette, bloccando il traffico cittadino e permettendo alle bici di avere la corsia soltanto per un isolato. Ha cambiato (Granelli ndr) dei semafori e relativa segnaletica all’incrocio di Via Bessarione con Via Mincio, dove vi sono scuole ed una piscina Comunale e mentre prima le cose andavano benissimo, ora vi è un grande pericolo per i pedoni di essere investiti dalle auto. L’ho ripetutamente segnalato e finalmente la sua risposta è stata : “metteremo dei vigli all’incrocio”????? ovviamente non ci sono. Non so quanti danni andrà avanti a creare. Possibile che nessuno possa bloccare certe sue decisioni assurde che fanno danno anziché migliorare le cose?”
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