Case Mm in via Appennini: per il 75% assegnate agli immigrati

Milano

Ci si chiede come possa succedere, ma è successo in una città aperta e inclusiva per gli stranieri ed emarginante per i cittadini locali. Il caso del  caseggiato popolare di via Appennini, inaugurato solo nel 2017 e gestito per conto del Comune da Mm, è un record che non fa ridere, ma è la prova della percezione e successiva convinzione di molti milanesi bisognosi. Inutile che l’assessore Rabaiotti giustifichi  «il 75% degli alloggi è assegnato a inquilini stranieri. Si arriva a questi limiti nei palazzi nuovi, qui la distribuzione dei 198 alloggi è iniziata nel 2017 e abbiamo dovuto assegnarli in blocco in base alla graduatoria». Dove «il 70-75% delle famiglie in lista d’attesa è straniera».

L’enormità vergognosa rimane e dopo anni di amministrazione di sinistra, le regole non sono cambiate. Dicono che le cose dovrebbero cambiare decisamente con il bando aperto fino al 2 dicembre, il primo che sperimenta le regole della nuova legge regionale.«Prima – ammette l’assessore a Il Giornale- ci si iscriveva a una sorta di “lotteria” degli alloggi, ora il meccanismo è invertito, ci si candida ad uno specifico appartamento». Sono possibili fino a 5 opzioni. E le regole fortemente volute dal centrodestra dovrebbero smuovere anche quel dato dei due terzi di stranieri in lista di attesa, e ai posti alti per reddito basso e più figli a carico degli italiani.

Le parole di commento del Sindaco sono stonate e ribadiscono intenzioni che rispondono a una ideologia costante e ha difeso l’apertura internazionale di Milano “Che può avere luci e ombre, portare anche a fenomeni-ghetto o alle proteste degli italiani che si sentono scavalcati in diritti altrettanto legittimi, come quello alla casa popolare.”

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