Una giovane avvocato appena diventata mamma ha denunciato l’ennesimo spreco del Comune coi nostri soldi.
Nel pacco che il Comune regala a tutte le donne che hanno partorito, oltre a prodotti utili al neonato come pannolini e creme, c’e anche un libro.
È un libro di satira e vignette sulla condizione femminile. La mamma che lo ha ricevuto lo ha trovato volgare e truculento, per me si tratta sopratutto dell’ennesimo spreco di denaro pubblico deciso con la scusa di aiutare il prossimo. E fare propaganda. Nel pacco oltre a una lettera strappalacrime del Sindaco Sala ci sono dei buoni sconto per una rassegna all’Anteo e altre comunicazioni dell’Assessorato ai Servizi sociali.
Pratica molto diffusa al Comune di Milano dove non si contano più gli studi, le ricerche, le analisi, i tavoli e gli sportelli affidati ad associazioni che poi si rivelano fiancheggiatrici delle amministrazioni di sinistra.
Oggi ho fatto interrogazione ai Servizi Sociali per capire cosa ha combinato la società Energie Sociali Jesurum Lab, vincitrice dell’appalto comunale per inviare 10.800 pacchi. Così capiremo perché il libro è stato acquistato e poi sbolognato alle neomamme.
Eppure non mancherebbero i servizi e le facilitazioni da dedicare a chi decide di fare figli. I servizi sociali del Comune avrebbero solo l’imbarazzo della scelta, dalle cure pediatriche alla assistenza alle mamme.
Anche perché Milano ha un tasso di natalità bassissimo, come del resto l’Italia dove la demografia dovrebbe allarmare la politica. Questi però sono problemi seri ma Sala si occupa solo di effimero.

Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
caspita…mi fa ricordare le vignette antiborghesi del ’68….!