Morire così, a quasi trent’anni, felici del loro amore, in un incendio divampato in un sottotetto in zona Navigli, di cui nessuno riesce a spiegare il perché. Tutti a rivedere la loro felicità, 29 anni lui, Luca Manzin, 27 lei, Rosita Capurso, belli, apparentemente invincibili. In una zona di luci, di divertimento, dove la notte si scioglie nel giorno tra schiamazzi e canti, tra ubriachi e spacciatori. Perché questa è la movida dei Navigli, che fa rimpiangere la Storia, la tradizione, la voce dell’acqua. Oggi la zona è ben salda nelle mani del degrado, osserva Leggo: “I disagi sono gli stessi ovunque. Il rumore spacca i timpani: durante un sopralluogo di Gabriella Valassina del Comitato Navigli, lo scorso 24 ottobre, dalla Darsena alle sponde dei Navigli, il fonometro segnava dai 76 agli 80,9 decibel. Ben oltre la soglia dei 50-55 decibel stabilita dalla legge nelle zone residenziali. «Non c’è pace anche dopo la chiusura dei locali, perché i clienti bivaccano in strada. E al mattino, sui marciapiedi, rifiuti e cocci di bottiglie», spiega. Senza trascurare le urla e risse tra ubriachi. «Schiamazzi e liti segnano le nottate all’Arco della Pace prosegue Franco Spirito di ProArcoSempioneInac- cettabile. In cento metri di strada, abbiamo contato 1500 posti a sedere nei tavolini all’aperto». Un tappeto di bottiglie rotte anche in piazza Sant’Agostino. «Nei weekend le finestre dei palazzi tremano per la musica», dice Maurice Spier del quartiere Lazzaretto” Chissà se i due ragazzi hanno chiesto aiuto, hanno avuto la percezione della tragedia in quella bolgia di rumori. I residenti esigono da Sala: la chiusura dei dehors a mezzanotte; la realizzazione di un piano acustico; servizi di pattugliamento della polizia nelle strade; divieto del vetro. I controlli sono essenziali, ma la sordità della Giunta è nota.