Stranamente, il consorzio misto che doveva comprare la compagnia di bandiera non è mai decollato. Acclarato che di sicuro non possa essere colpa degli intelligentissimi Toninelli e Di Maio e delle loro continue minacce ad Atlantia (come potrebbe essere?), deve sicuramente essere colpa del mercato. Come ci dice Patuanelli, il mercato non è pronto. Niente, questo diabolico meccanismo giudopippotopolinoplutomassonico ha trovato spazio per qualsiasi cosa dalla mia azienda alla Tesla. Per Alitalia no. È chiaramente una congiura.
Il fatto è che, stranamente, che tutti quelli che si sono succeduti nel ruolo di possibili compratori avevano una strana ossessione. Davvero, una cosa incomprensibile. Tutti, dico proprio tutti, volevano che la compagnia rendesse. E per “rendere” intendo per davvero. Mica come in quegli articoli che circolano in rete dove la redditività esiste, per carità. Ma solo tolti (ovverosia ignorati) i prestiti, gli interessi sui medesimi ed altri costi vari assortiti. Provate voi a dire alla banca che siete perfettamente solvibili, tolto il mutuo. Vedrete come vi risponderanno.
Esattamente come hanno fatto Delta e Lufthansa. Che, ovviamente, chiedevano di tagliare il personale. E non mi si venga a raccontare che, se l’avessimo venduta ad Air France la questione sarebbe cambiata di uno iota. Anche perché gli esuberi ci sarebbero stati, i governi avrebbero sborsato per evitarli ed oggi staremmo discutendo sempre dello stesso dannato problema: non è un paese per libere imprese. È un paese che preferisce tenere in piedi cadaveri come Alitalia pur di non licenziare la vera casta di questo paese.
Attraverso la crisi, attraverso i periodi più duri, l’unica certezza è che i piloti e le hostess godono di un misterioso privilegio. Non sono variabili. Sono costanti. Più o meno come il principio per cui, fallito ogni altro tentativo, saremo noi a dover pagare loro lo stipendio. Grande o piccolo che sia, non sono qui a decidere se prendano troppo o troppo poco. Rilevo solo che prendono una quantità di soldi spropositata rispetto alla redditività della compagnia. Cosa che porta, alla fine, al crollo del giochino.
Crollo che verrà probabilmente evitato nazionalizzando. In una forma o in un’altra. Perché, diciamoci la verità, un posto pubblico è per sempre. Ed Alitalia, nei fatti, non hai smesso di esserlo.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,