Si sa che la Giunta di Palazzo Marino non ama la mobilità privata, lo stato penoso delle strade di Milano però colpisce tutti: pedoni, ciclisti, moto, auto e mezzi pubblici. Quindi oltre alla volontà politica c’è una bella dose di incapacità.
Abbiamo presentato un dossier con le ragioni per cui le strade sono piene di buche. Ecco una sintesi.
La spesa per la manutenzione stradale dai tempi della Giunta Albertini si è quasi dimezzata, passando da 50 milioni di € a 27 nel 2019.
Il Comune ha accumulato un ritardo di 2 – 3 anni nella realizzazione degli investimenti “Piano delle opere pubbliche”.
Gli addetti al controllo di strade, marciapiedi e lavori stradali sono stati via via ridotti di numero, fino alle 18 unità attuali: ma come faranno 2 uomini per Municipio a controllare gli oltre 2000 km della rete stradale cittadina, e quasi il doppio di marciapiedi? Per controllare il ripristino dei sottoservizi (gli innumerevoli scavi per gli interventi sulle utenze acqua, gas, luce, connessioni internet) gli addetti sono solo tre, diconsi 3!
La qualità dei lavori eseguiti spesso risulta molto discutibile, tale da rendere deformate le strade a pochi mesi dall’intervento manutentivo; vogliamo fare qualche esempio? C’è da scegliere: Corso di Porta Vittoria, Via Lancetti, Viale Marche, Via Casoretto.
Per questo il numero degli interventi effettivamente eseguiti non riesce a tener dietro alle richieste: Granelli né ha annunciati ben 4300.
Le conseguenze per i milanesi sono pesanti
Nel solo 2017 (ultimi dati disponibili) ben 84 incidenti stradali – prevalentemente a carico di motociclisti e ciclisti -ufficialmente riconducibili alle buche del manto stradale, con 90 feriti gravi ricoverati con codice rosso o arancione (fonte: verbali delle forze dell’Ordine intervenute su luogo), il tutto in aumento rispetto agli anni precedenti.
Danni ad auto, bici e moto, con conseguenti costi di riparazione, anche consistenti.
Rimborsi danni insufficienti e in forte riduzione nel tempo: nel 2018 a fronte di 2037 richieste (1665 nel 2016) sono stati rimborsati € 595.363 a fronte dei € 1.393.572 del 2016; nello stesso periodo si è dimezzato l’importo medio, da € 2010 a € 1.015, un calo clamoroso. Si potrebbe ipotizzare che il Comune metta in atto pratiche dilatorie e dissuasive per scoraggiare i richiedenti? A pensar male, come recita il famoso adagio attribuito ad Andreotti …
Ricordiamo infine che strade e marciapiedi dissestati provocano difficoltà crescenti per anziani e disabili nel percorrere vie e attraversamenti.
I costi per il Comune
Le conseguenze della mancata manutenzione ricadono solo sui Cittadini? No, anche il Comune paga lo scotto delle sue inadempienze, tramite:
– Costi di riparazione dei mezzi pubblici: almeno 40 mezzi sono costretti annualmente in officina per i danni causati dalle buche stradali.
– Rimborso danni a mezzi e persone a carico delle casse comunali (vedere il paragrafo precedente).
– Aumento del contenzioso e conseguente sovraccarico di lavoro per gli uffici amministrativi e legali dedicati.
– Vigili urbani distolti da altre funzioni più utili.
Le proposte
Cosa occorrerebbe fare?
Forza Italia ha individuato gli interventi prioritari per risolvere l’emergenza buche.
Prima di tutto occorre aumentare le risorse da dedicare al problema: investimenti e personale, invertendo il trend di riduzione in corso da anni.
Poi istituire un Global Service (General Contractor) che si faccia carico integralmente della manutenzione stradale, in modo da tagliare drasticamente il lavoro amministrativo/legale legato all’altissimo numero di appalti da gestire.
Anticipare l’utilizzo del grafene e di altri materiali innovativi in grado di aumentare fino a 8 volte la resistenza delle pavimentazioni stradali all’usura.
Coordinare gli interventi dei cunicoli tecnologici con A2A e MM.
Attuare un vero piano della pietra naturale, selezionando le strade che per interesse storico ed estetico meritano di mantenere la pavimentazione a pavé, molto più delicata e suscettibile di interventi molto costosi; in quelle periferiche tale pavimentazione non risulta ragionevole.
Sottoscrivere un’assicurazione a carico del Comune a favore degli anziani vittime di cadute stradali.
Queste le denunce e le proposte contenute nel Dossier che ho preparato dopo aver consultato tecnici e ex dirigenti comunali insieme a Orietta Colacicco di Piattaforma Milano.
Se però, dopo il disastro visibile in questi giorni, Sala dovesse continuare nella politica degli annunci e dell’effimero, allora sarà il caso di promuovere una class action affinché le strade di Milano siano adeguate alle tasse che i suoi cittadini pagano.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
De Pasquale è l’unico consigliere che si sbatte veramente per i milanesi, contro la Giunta meno vicina ai cittadini da 50 anni ad oggi.
Bravo Fabrizio.
giorgio bellachioma