Purtroppo la definizione non nasce dalla mia ironia, ma da “Il Foglio”. C’è pure la PD week, a Milano. E non poteva svolgersi in altro luogo, considerata la centralità politica del Paese, la lotta fratricida tra Renziani e Zingarettiani non solo in città, l’accoglienza aperta a tutte le correnti purché portino voti della città, i danè radical chic che annebbiano la vista ecc. Ma soprattutto è Sala che ha inventato la “week” e ora non fai in tempo a scoprire che si sta svolgendo una week, che si accavalla un’altra week fino…a quando ci sarà chi impone un interesse a volte inutile. E, guarda il caso, coprirà quel primo gennaio dove sarà il trionfo delle Sardine con il supporto, e neppure tanto occulto, della sinistra. Qualche cambio di casacca Renzi-Zingaretti sta nelle cose, ma quello che è profondamente noioso sono le perenni e dilanianti discussioni sul nulla, la manifesta caccia al voto, ma sempre di Sinistra. E arriverà Majorino, a sovrintendere e dare le carte: pare si ponga con Sala nella schiera di Zingarettii E chissà, da quei pulpiti Sala verrà lanciato, con i suoi modelli e le sue esperienze, a livello nazionale. Il possibile successore il prof. Resta Rettore del Politecnico. E tra tanto degrado (di parole, s’intende), nasce un fiore rosso apolitico di nome “sardine” forti della scampagnata insieme, ritemprate anche nelle viscere, dopo i tanti slogan e insulti a Salvini, pronte ad ascoltare, ma solo la sinistra. (I Dem sono i Dem!) L’incontro preparato ad arte per un comune idem sentire avverrà a margine del Pd Week con tre donne piene di fascino e rigorosamente Dem: Silvia Roggiani, Ada Lucia De Cesaris e Anita Pirovano. Ai posteri l’ardua sentenza.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano