In Lombardia gli infortuni mortali sul lavoro sono in aumento del 3 per cento, in controtendenza col dato nazionale che invece risulta in calo: i lavoratori deceduti nel 2019 sono state finora 137, contro i 133 di gennaio-ottobre 2018. E’ quanto emerge dai dati Inail diffusi ieri. A livello nazionale, rispetto al periodo gennaio-ottobre 2018 ci sono state 49 denunce di infortunio mortale in meno: 896 contro le 945 del 2018 (-5,46%). “Ancora una volta si dimostra che non si può abbassare la guardia. – ha dichiarato Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl Lombarda – La situazione è inaccettabile, Regione Lombardia deve dare al più presto attuazione agli interventi condivisi con Cgil, Cisl, Uil sia potenziando accelerando le procedure di bando e il reclutamento del personale necessario al potenziamento degli organici Ats per le ispezioni e la prevenzione, sia attuando un corposo piano di azione formativa e la rimessa in moto degli Organismi Paritetici”.
Brescia conferma il proprio primato negativo tra le province : +61%, con 29 denunce di infortunio mortale contro le 18 dello stesso periodo 2018. Per contro, Milano Metropoli segna un calo: da 40 a 32 infortuni mortali. Il dato relativo agli infortuni totali in Lombardia è in diminuzione dello 0,25%: da 99.531 a 99.278. Sul fronte delle malattie professionali si rileva una stabilità: a gennaio- ottobre 2018 erano 3.439, a gennaio-ottobre 2019 3.478, con il macro settore “industria e servizi” a giocare la parte prevalente. La patologia più diffusa è quella relativa al sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, con 1.814 casi nel 2019, contro 1.855 nel 2018.
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