Esagerata attenzione mediatica alle sardine che si ritrovano in Piazza Duomo. 10/15 000 che sembrano tantissimi complici gli ombrelli aperti.
Commossi reportage ci raccontano che c’erano nonnini antifascisti con eschimo, reduci dei girotondi e giovani che combattono perché nessuno sia illegale in Italia.
Le sardine rappresentano il bisogno primordiale del popolo di sinistra: quello di andare in piazza. Il fatto che ciò accada nonostante la sinistra governi, a livello locale e nazionale, non deve stupire.
Anzi forse proprio perché il PD al Governo nazionale e locale non riesce proprio a entusiasmare, cercano altri motivi per mobilitare. Franceschini, Zingaretti, Di Maio e Conte non fanno certo sognare coi loro scazzi quotidiani e inconcludenti. Ci vuole quindi un diversivo, ed ecco spuntare le sardine.
Grande rispetto per chi è andato in piazza, ma le sardine rappresentano una novità? Assolutamente no. A leggere i curriculum dei leader milanesi delle sardine si tratta di attivisti del PD e dintorni, già candidati con scarso successo in varie elezioni.

Zero novità ma soprattutto zero proposte per il futuro. Una insalata mista di Bella Ciao, predicozzi di Saviano, la solita demonizzazione degli avversari. La novità e il cuore della protesta sarebbero i timori di chissà quali regimi. Ma questi si sono accorti che in Italia governano serenamente il PD, Leu , la piattaforma Rosseau?
Scambiare questa roba per novità significa non voler fare i conti con i fallimenti della sinistra verso i ceti più deboli. Verso un popolo che chiede lavoro, sicurezza, prospettive di futuro, non certo sardine.

Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.