Ieri c’è stata una commossa commemorazione di Shirley, la vittima dello scontro tra un tram ed mezzo di pulizia di AMSA. Alla cerimonia, a Cassina de Pecchi, la Milano migliore: quella che non si nasconde, che non nega le proprie responsabilità e che considera ogni vita sotto la sua responsabilità sacra. I vertici ATM c’erano tutti. In silenzio. Pronti alle scuse. Come dovrebbe essere, siamo esseri umani e possiamo sbagliare. A qualsiasi livello. L’importante è non fuggir alle proprie responsabilità. E la città è stata all’altezza del suo compito, come conferma anche il console delle Filippine. Questo però non può bastare.
Ieri notte, in via Legioni Romane, un altro scontro. Sei persone ferite, uno in coma che lotta contro la morte. Non è una strada sicura, non lo è da molto tempo. I cittadini lo denunciano costantemente. I risultati tardano ad arrivare e sulle strade continua a scorrere il sangue. Ci sono sicuramente responsabilità individuali, che non si possono ignorare. Ma a cui non si può ridurre tutto. Dobbiamo domandarci (dovremmo farlo sempre, ma siamo realisti: certi shock servono proprio ad emendare gli errori fatti per lassismo) se non serva un enorme piano strade.
Fino ad oggi, la giunta Pisapia e quella Sala, si sono interessate solo a due cose: marciapiedi più larghi, per ridurre le carreggiate e piste ciclabili. Per ridurre la carreggiata. Il manto stradale, ne abbiamo dato conto e ragione molte volte su questo giornale, si sta deteriorando. La manutenzione non è più quella di una volta. Persino Crozza ha attaccato Sala su questo aspetto. L’illuminazione è più fioca, da quando si è deciso che vederci è un optional quando si guida. I led installati da qualche anno non sono più all’altezza della situazione. In qualche caso letteralmente.
La somma di questi fattori, oltre ad altri come la pioggia di autovelox che incoraggiano comportamenti tutto meno che virtuosi, tipo inchiodate repentine di certo non migliorano la fruizione della strada. Il risvolto più inquietante è che, in filigrana, pare evidente un disegno coerente: la macchina non la dovete prendere, cari cittadini. Se lo fate, è a vostro rischio e pericolo. Ora, chi scrive è certo si tratti solo di un gioco di luci (e molte ombre).
Di sicuro non è stata studiata a tavolino, questa strategia. Speriamo non esista proprio. Ma la sensazione è forte e una giunta efficiente dovrebbe prendere al più presto provvedimenti per intervenire. Aumentando la luce, ad esempio. A primavera sistemando i danni di due inverni. Insomma, quel minimo di normale amministrazione, la cui cura differenzia le città efficienti dalle altre.
E che una volta, ahinoi, caratterizzava l’orgoglio borghese di Milano. Ahinoi perché, nella Milano imbruttita di un Sindaco meme, quel che conta è essere fenomeni. La buona amministrazione è noiosa e non porta followers su instagram, dopotutto.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,