Ha gli occhi striati di sole. E non lo sa. Nel tempo della luce era esaltante vivere, ogni giorno, quell’estate di giovinezza che sembrava non finire mai. Briciole di ricordi immortali anche nell’energia appassita di oggi. Eppure è la vigilia di Natale. Il groviglio di luce là, nella strada, si attorciglia, diventa una palla di presenze luminose. E la gente cammina il suo entusiasmo, ride la sua aspettativa di gioia, un sax si lamenta, in lontananza.
Ha gli occhi velati di una malinconia che conosce il vuoto di solitudini mai saziate. “C’è la nebbia? Sai quella importante che stringe l’anima…E là ci sono le finestre accese di risate? La strada risuona con la fretta delle ultime spese, con la voglia di essere felici?“ China il capo come volesse ascoltare, piccoli passi per accarezzare una foto ingiallita, un gesto per allontanare i capelli, un gesto ampio per rivivere la vita di un lontano Natale. Quando Lei, guerriera su un cavallo bianco, animava una soffitta stregata di povertà. Aveva conosciuto da poco il suo cavaliere che in quella vigilia cantava in sordina e preparava una tavola zoppa con fogli rossi, le palle ridevano di luce e la stufa rantolava di vecchiaia. Ma il cibo era degno della festa, raccolto dal fruttivendolo e dal droghiere perché Lui aiutava in magazzino, in quel periodo frenetico.
La neve scendeva come il miele, con larghe falde voluttuose, senza rumore. Anche l’amore non fa rumore. Aveva gli occhi limpidi di una bambina che sa aspettare, il pudore di rispettare la gioia. Aveva gli occhi del trionfo, dopo l’abbraccio. Poi scesero sulla strada scivolosa e nuda, e là una bambola viva, le coperte candide di neve, stringeva un panettone con un fiocco festoso, il dono di un viandante generoso. Un androne pretenzioso incorniciava la solitudine di una vecchia bambina, spogliata di ogni desiderio. Il silenzio era forse la sua attesa. Una mano tesa può essere il sorriso del cuore, un Natale insieme a raccontarsi e a raccontare, al caldo di una vecchia soffitta era luna, stelle: il Paradiso.
Milano squaderna il suo mistero di Bellezza e la nebbia diventa la magia dei sogni impossibili. “Mi hanno regalato la Stella di Natale così allegra…C’è ancora la nebbia?.. Portami con te, nella lunga strada di Brera e forse incontrerò una vecchia bambina per raccontare l’avventura della Vita”
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
È a dir poco stupendo, soffuso di sentimenti. Mi piace da matti lo stile j che incrocia realtà e poesia” animava una soffitta stregata di povertà”