Il Corriere ieri ci informava che Milano è oggi un ” place to be ” mentre nello scorso decennio, quando governava il centrodestra, era la Cenerentola d’Europa.
Il Corriere cita a supporto delle sue tesi 2 articoli usciti sul Financial Times e sul NY Times.
Per chi ha vissuto a Milano gli ultimi 20 anni non c’èbisogno di alcuna rettifica perché le realizzazioni parlano, ma per chi non ci fosse vissuto vediamo di rinfrescare la memoria al Corriere.
Prima delle amministrazioni di Centro destra Milano non aveva depuratori (il cdx ne realizzò 3), né il termovalorizzatore per i rifiuti. Le metropolitane terminavano a Inganni, Molino Dorino ( M1) Romolo (M2) e Zara (M3). La linea lilla M5 non esisteva, il Passante non funzionava.
Solo con le amministrazioni Albertini e Moratti Milano si dotò di una nuova Fiera e Centro Congressi e vennero autorizzati i piani urbanistici che prevedevano grattacieli in Garibaldi, Repubblica e nella Ex Fiera a cui peraltro l’allora opposizione di sinistra era fieramente contraria. Anche per il Verde e la Cultura fu seminato molto: il restauro del Parco Sempione e Porta Venezia, la realizzazione del Parco delle Cave e l’ampliamento del Parco Nord; il restauro della Scala, di Palazzo Reale, il Museo del 900 e il museo del design alla Triennale e il nuovo Piccolo.
Nella prima decade del 2000 il design, la moda, la finanza e la ricerca erano già delle eccellenze. L’aumento dell’attrattività tanto declamato trova le sue motivazioni nel boom turistico seguito ad Expo e nella vocazione universitaria, 2 scelte strategiche fatte da Moratti e Formigoni.
Questa è la storia delle più importanti cose fatte nel decennio 2000/2010. Nel decennio successivo, come scrive lo stesso Corriere, Pisapia si è occupato di “diritti civili” (che peraltro sono materia del Parlamento) mentre Sala non ha concluso una grande opera se non il Palalido (con 8 anni di ritardo). Desaparecido il Progetto Navigli e in ritardo pure la M4, non rimangono che le Olimpiadi 2026 ottenute insieme a Fontana.
L’attrattività della Milano del 2020 è il frutto di scelte strategiche fatte in passato dalla politica e dell’impegno quotidiano di imprese, commercianti, lavoratori, professionisti e università. Poi l’attrattività non è tutto come sanno anziani, disabili, inquilini Erp, milanesi afflitti da degrado e spaccio.
Il Sindaco è sicuramente amato da giornali ed establishment: d’altronde chi è il costruttore o il finanziere che si mette contro un enorme centro di concessione di permessi e autorizzazioni come il Comune di Milano?
Che sia amato anche altrove è tutto da dimostrare, a giudicare dalle scarne comparsate nei quartieri.
Sono passati 2/3 del suo mandato, ci faccia vedere cosa sa fare su manutenzione scolastica, strade, case e periferie.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Personalmente confermo questa analisi.Negli ultimi 15 anni per motivi di lavoro ,sono stato molto presente a MILANO
Fabrizio De Pasquale ha descritto perfettamente la situazione. Aggiungo che Pisapia e Sala hanno tolto quasi tutti i parcheggi liberi esistenti, mettendoli a pagamento. La vita dei pendolari è diventata un inferno. Sala e Pisapia hanno imposto un regime ideoligico, oltretutto fallimenare. Ad esempio lo sportello LGBT istituito presso la “Casa dei diritti” è finito in disuso (me lo hanno detto loro).
Le sinistre sopravvivono perchè cercano di ingraziarsi i Milanesi residenti (nel centro) e inimicarsi tutti quelli che vengono da fuori. E poi perchè foragiano tutte le monoranze di prepotenti e stampalati: Centri sociali, writers, femministe, LGBT, radicali. Oltetutto Milano è una città piccola rispetto a tutto il resto del territorio. Non possono pretendere di “andate a comandare”. Un milione di abitanti su 8.