Checco Zalone batte se stesso. Tolo Tolo, quinto film dell’attore, prodotto dalla Taodue, distribuito da Medusa e diretto per la prima volta dallo stesso Zalone, al primo giorno in sala sfiora gli 8,7 milioni di euro, diventando il film con il maggior incasso di sempre nella storia del cinema italiano nelle prime 24 ore di programmazione e battendo il precedente record di Quo Vado (7,3 milioni). (Huff.Post)
Per nulla ignorante, a differenza del personaggio che da anni porta sullo schermo, Checco Zalone, Luca Medici (questo il vero nome dell’attore barese) stavolta ci regala un film molto più coraggioso, e rischioso, degli altri. Partendo da uno dei suoi capisaldi, cioè i tipici vizi dei nostri connazionali (l’illegalità, la furbizia, le scorciatoie, l’evasione fiscale), alza nettamente il tiro, ancor più di quello che aveva fatto nel suo secondo film, Che bella giornata, in cui parlava di scontro di civiltà e terrorismo, e va a toccare il nervo scoperto dei nostri giorni. Tolo Tolo ha il pregio di mostrare qualcosa che raramente al cinema, e soprattutto in una commedia, ci hanno fatto vedere: il viaggio della speranza di tante persone e le prigioni in Libia. E, cosa che ricorre in tutto il film, l’enorme gap che c’è tra chi vive in Africa e chi vive in Occidente. La reiterata gag/tormentone sui medicinali e sui cosmetici (la crema all’acido ialuronico) serve proprio a questo, a far capire in quanti problemi ci perdiamo e quante cose diamo per scontate. Cose che gli altri nemmeno conoscono…(movieplayer)
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