Riporta Repubblica:
“E’ un caso particolare quello che ha affrontato la squadra Interventi speciali della Polizia locale di Milano, che ora ha denunciato per lesioni gravi volontarie un 37enne italiano, senza precedenti, segnalandolo anche al centro psicosociale competente. Lo scorso 23 dicembre in via Melchiorre Gioia una donna stava camminando quando, all’altezza del numero civico 44, era caduta in una grata che si era aperta sotto i suoi piedi.
Una caduta nel sottosuolo di pochi metri, che però le aveva procurato diverse fratture alle costole e allo sterno e il distacco di una parte di osso dalla vertebra, tanto da essere ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Fatebenefratelli. Le modalità dell’incidente avevano però hanno insospettito gli agenti della Polizia locale che, grazie alle immagini riprese dalle telecamere sulla strada, avevano visto un uomo che, proprio poco prima della caduta, apriva volontariamente la grata lasciandola in bilico, in una posizione invisibile ai passanti.
Siamo al limite dell’incredibile. Capiamoci, qui non faremo polemica con il Comune, che non c’entra nulla. Non ce la prenderemo nemmeno con altre istituzioni. Però una riflessione sul disagio mentale non è più differibile. In una città atomizzata come la nostra, dove sono saltate tutte le reti sociali di protezione, il problema di chi improvvisamente (o lentamente come assai più probabile) discende nella spirale della malattia mentale si sta prepotentemente ponendo. Questo caso è solo più eclatante di molti altri.”
Il primo problema, l’elefante nella stanza, è il fatto che abbiamo deciso che lasciarli liberi sia la cosa migliore per tutti. Il che è, ovviamente, falso. Perché quello che succede, alla fine, è che un discreto numero di loro finisce in carcere. Che è precisamente il posto dove non dovrebbe stare. Così, per non voler prevenire il problema, lo aggraviamo in sedi inidonee a loro. E agli altri, perché la detenzione mista è un aggravio emotivo anche per i sani. Quest’uomo ora è agli arresti, non sappiamo per quanto. Sappiamo però che è pericoloso. E che, purtroppo, il nostro sistema non consente di trattenere le persone pericolose.
Quindi, tristemente, l’unica soluzione è stare attenti alle grate e sperare che, almeno stavolta, l’efficienza meneghina sconfigga la macchina statale. Per quanto chiederlo sia, più che altro, un enorme atto di fede.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,