I presidi sociali di via Gola, via Pichi e via Borsi, cioè le realtà sociali, culturali e di promozione sociale presenti da anni sul territorio, chiedono alle istituzioni di condividere un progetto complessivo di rigenerazione del quartiere nella convinzione che questa possa essere la “soluzione efficace e duratura ai problemi”. Lo hanno scritto in una nota dopo i fatti accaduti la notte di Capodanno in via Gola e in via Pichi, quando i vigili del fuoco intervenuti per tentare di spegnere alcuni fuochi appiccati in strada sono stati aggrediti.
“Nell’esprimere la nostra più totale solidarietà ai vigili del fuoco vittime di questo vile gesto, con altrettanta forza chiediamo che i responsabili siano individuati e perseguiti. Tuttavia, è fondamentale che questo episodio, pur grave, non nasconda le vere ragioni del degrado, dell’illegalità e dell’intensificarsi di fenomeni criminali: decenni di abbandono, assenza di presidio da parte delle istituzioni, mancanza di ogni forma di manutenzione ordinaria e straordinaria delle case” hanno scritto nella nota.
Tra le iniziative realizzate da queste realtà, cioè Spazio Aperto Servizi, Occupiamoci di via Gola, Amapola, Bei Navigli – MuMi Ecomuseo Milano Sud, Fondazione Elio Quercioli, La Casa delle Artiste, La Grande Fabbrica delle Parole, ci sono il servizio di custodia sociale, lo sviluppo del presidio sociale nella ex portineria di via Borsi 10, il servizio di doposcuola attivato nello stesso luogo e nell’ex Fornace e il cinema nei cortili alle feste di quartiere.(askanews)
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