Anziché immettere nuove licenze in maniera arbitraria, il Comune risolva i disagi legati alla mobilità e al trasporto pubblico
“La commissione regionale di oggi ha avuto l’effetto di una doccia fredda per l’assessore Granelli. I rappresentanti sindacali hanno infatti confermato la bontà della nostra mozione: prima di immettere in maniera arbitraria 450 nuove licenze taxi occorre avere un quadro preciso della situazione e delle attuali criticità” afferma Gianluca Comazzi, capogruppo di Fi in Consiglio regionale, commentando il confronto tra i rappresentanti sindacali dei tassisti, i consiglieri regionali e l’assessore Granelli avvenuto questa mattina durante la seduta della commissione regionale Territorio e Infrastrutture. “In particolare – prosegue l’azzurro – i dati citati nella relazione del sindacato Tam denunciano una serie di disagi dovuti alla situazione della mobilità e del trasporto pubblico di Milano.
A fronte di una media del 14% di corse inevase, in città la media giornaliera dei taxi liberi è del 46%. Questo squilibrio tra domanda e offerta – continua – è dovuto a una serie di criticità che da tempo denunciamo: traffico congestionato (con picchi del 66% al mattino e del 58% la sera), velocità media nelle ore di punta di 7km all’ora (meno di una carrozza), offerta del trasporto pubblico carente negli orari notturni, impatto dei cantieri M4 in termini di circolazione. A fronte di tutto questo – afferma Comazzi – è evidente che l’immissione di centinaia di nuove licenze sul mercato rischia di aggravare la situazione, anziché risolverla. Come stabilito dal Consiglio regionale – conclude – la società Polis realizzerà un’analisi accurata sullo stato dell’arte, ma il punto centrale della questione è un altro: anziché prendersela con Regione Lombardia (che ha avuto il merito di correggere la rotta, sbagliata, tracciata dal Comune), la sinistra milanese dovrebbe preoccuparsi della situazione drammatica della mobilità e del Tpl cittadini. Una situazione che la giunta Sala si è dimostrata incapace di risolvere”.
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