Il degrado ha spesso il colore della povertà, un intreccio di miseria ambientale che la periferia purtroppo offre senza sconti, nell’abbandono di un’amministrazione votata allo sviluppo verticale della città. Ma oggi i gesti incerti della signora anziana che con delicatezza fruga nei sacchi di rifiuti lasciati dagli ambulanti dopo il mercato, non rappresentano certo l’unica manifestazione di un bisogno, perché altri, ben più aggressivi, considerano i rifiuti una merce preziosa.
Osserva Il Giornale “Appena il campo è libero però vagabondi, disperati e rom dilaniano i sacchi – a quanto raccontano gli operatori della municipalizzata e i coordinatore regionale Fit Cisl – per cercare resti di cibo, scarti ancora commestibili, qualsiasi cosa possa essere recuperata, lanciando e spargendo nell’area del mercato il resto dell’immondizia. Risultato? Gli operatori si trovano a dover fare il doppio lavoro: non più solo la raccolta dei sacchi, ma un secondo giro obbligato di pulizia dell’area di mercato.”
La mancanza di controlli, i luoghi lasciati a se stessi facilitano la presa d’assalto violenta e incivile. E le aggressioni ai lavoratori dell’Amsa non si contano, lamentano di essere stati abbandonati e lasciati soli. La segreteria regionale Fit Cisl chiede di «contrastare in modo risolutivo il fenomeno indecoroso di chi giornalmente effettua l’apertura dei sacchi, lasciando molta sporcizia disseminata dappertutto, con l’onere da parte degli operatori di mantenere pulita la postazione oltre che asportare i sacchi, senza contare il rischio personale. Inoltre si continuano a registrare comportamenti scorretti, al limite dell’incolumità del personale addetto alle riciclerie». E il discorso e le rivendicazioni potrebbero essere ampliate a tutte le categorie di lavoratori che incrociano chi non sta alle regole (vedasi conducenti dei mezzi pubblici, controllori, vigili urbani, poliziotti ecc.).
In questa Milano allo sbando, nell’anarchia comportamentale di molti, nel degrado e nella povertà galoppanti, la sicurezza è diventata un’utopia. Belli i grattacieli, signor Sindaco? Ma prima di tutto c’è la vita delle persone.