Ancora una volta dobbiamo tutti pagare la sudditanza ideologica di Sala e Granelli agli ambientalisti.
Forse a causa delle recenti polemiche per il taglio degli alberi al Politecnico, il Sindaco e l’Assessore hanno deciso, senza essere obbligati da leggi regionali, di appiedare da oggi le auto Euro 4 Diesel e i veicoli commerciali euro 3.
Lo hanno fatto sapendo perfettamente che non serve a niente: dispongono di tonnellate di dati storici che provano che questi divieti non hanno mai modificato i livelli delle polveri, pur sconvolgendo la vita delle persone e danneggiando il lavoro delle imprese. Come dice Granelli “bisognava dare un segnale…” e quindi adottano misure che fanno il solletico allo smog ma costano anche centinaia di milioni investiti.
Dopo che la Raggi ha bloccato gli Euro6 Diesel e la Appendino gli Euro 5 figuriamoci se Sala e Granelli vogliono essere da meno nel lisciare il pelo alle minchiate senza alcun fondamento scientifico sparate da ambientalisti e compagni! Attenzione, adesso gli ambientalisti hanno trovato 2 nuovi responsabili nelle loro crociate per l’aria pulita: i negozi con le porte aperte e i Suv! Attendiamo presto fantasiose limitazioni su questi 2 feticci ideologici dei Verdi. Loro sono specialisti nell’individuare soluzioni sbagliate a problemi veri, sia pure conditi con tanto allarmismo.
Milano insiste su una strategia che da 9 anni non dà risultati perché sbaglia obiettivo. Si concentra sulla emissioni auto, che sono sempre più ridotte, mentre trascura quelle relative ai riscaldamenti. Paghiamo la stupidità dei bandi BE1 e BE2 che stanziano 24 milioni per rinnovare le caldaie ma che nessuno usa: concedono un contributo del solo 5% a chi sostituisce le caldaie condominiali. Serve un finanziamento maggiore e anche agevolazioni fiscali su Imu e Tari per chi si sposta da gasolio a metano o teleriscaldamento.
E poi a Granelli basterebbe guardare i dati degli ultimi giorni: l’inquinamento è cresciuto proprio mentre circolavano meno auto nel periodo post natalizio; i dati delle centraline sono più alti in centro nonostante Area C e Area B siano in funzione, perché in centro sono concentrate la maggior parte dei 2000 impianti a gasolio vecchi.
Non si dica che i soldi non ci sono. Solo Area C dà 30 milioni l’anno. E’ che vengono spesi per bloccare e multare le auto anziché per rinnovare e controllare un parco caldaie vetusto.
Invitiamo tutti a ribellarsi ai luoghi comuni della retorica ambientalista. Basta demonizzare le auto e ora pure i negozi per assecondare l’odio ideologico dei verdi, che poi, gratta gratta, riprende i vecchi miti antindustriali e per la decrescita felice della vecchia sinistra rossa.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
La maggioranza schiacciante dei milanesi ha una auto. Non protesta perchè il Sindaco propina loro balle sull’inquinamento.
Ma se quella maggioranza vine a sapere i dati veri, qui pubblicati da Fabrizio, vedremo come si incazza!!
Il problema che a Milano siamo pieni di radical-chic, gente che legge Repubblica ed ha l’auto Euro 9+. Per loro, va bene così perchè il salotto buono del centro è tenuto bene e non si devono guardare dalle buche nelle strade appena fuori dal centro.