“Fu una resistenza pacifica” e il giudice assolve il centro sociale Lambretta

Cronaca

Quella opposta da alcuni antagonisti milanesi nei confronti delle forze dell’ordine nell’ottobre 2012 secondo il giudice di Milano Maria Antonia Versace fu un’azione di «resistenza passiva e pacifica». I fatti risalgono a quando i poliziotti effettuarono lo sgombero di alcune palazzine popolari di Via Ferravilla e Via Apollodoro occupate dal collettivo Lambretta.

Questo è quanto si trova nelle motivazioni della sentenza aveva assolto i sette antagonisti finiti sotto processo per occupazione abusiva e resistenza aggravata, verdetto, dopo la decisione della procura di non presentare ricorso in appello, era già passato in giudicato e dunque definitivo

Secondo il giudice, non ci sono prove che gli «imputati abbiano invaso sin dall’inizio gli immobili di prorietà dell’Aler», quindi l’accusa di occupazione abusiva è caduta.   Per quanto concerne  l’imputazione di resistenza aggravata, anch’essa venuta meno, secondo il giudice i poliziotti hanno fornito «una rappresentazione amplificata circa la durata e l’entità degli avvenimenti» e la loro versione contrasterebbe con «le riprese effettuate durante lo sgombero».

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