Il padre della lingua italiana avrà una giornata dedicata tutta a lui. Il consiglio dei ministri, su proposta del ministro Dario Franceschini, ha approvato la direttiva che istituisce per il 25 marzo
la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri. “Ogni anno, il 25 marzo, data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia, si celebrerà il Dantedì. Una giornata per ricordare in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante con moltissime iniziative che vedranno un forte coinvolgimento delle scuole, degli studenti e delle istituzioni culturali. A un anno dalle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante – ha aggiunto Franceschini – sono già tanti i progetti al vaglio del Comitato per le celebrazioni presieduto dal professor Carlo Ossola. Dante – ha concluso Franceschini – ricorda molte cose che ci tengono insieme: Dante è l’unità del Paese, Dante è la lingua italiana, Dante è l’idea stessa di Italia”.
Il professor Carlo Ossola, accademico dei Lincei e presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante, ha detto all’Adnkronos che l’istituzione del Dantedì è una bellissima notizia perché perché “permetterà di ravvivare ogni anno la memoria del poeta, il cui ricordo è vitale per la sopravvivenza della nostra mente”. Il Dantedì sarà “importante soprattutto nelle scuole: sarà quella del 25 marzo la data intorno a cui far convergere le letture e lo studio di un anno interno, come è giusto che si continui a leggere e a studiare Dante nei programmi scolastici secondo la suddivisione delle tre cantiche della Commedia. Il Dantedì non è sostitutivo ma aggiuntivo e rafforza il dovere di lettura di Dante”. Per il Dantedì “le scuole saranno il punto di riferimento essenziale – sottolinea l’accademico dei Lincei Carlo Ossola – ma questa nuova data riguarderà tutta la comunità nazionale, tutta la cittadinanza italiana”.
Ossola ricorda che sono arrivate 322 domande per promuovere eventi nel corso delle celebrazioni che si terranno durante il 2021. “Non solo università, istituzioni di ricerche, accademie e musei si sono interrogati sull’opera di Dante in vista di questo importante anniversario ma anche tante comunità locali e associazioni. È il segno che c’è un grande concorso di intenti nel ricordo di Dante e che il suo nome è un elemento dell’identità collettiva che valica i confini della nostra nazione, il segno della presenza internazionale del poeta”.
Dal sito “l’Arno.it”
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