Otto persone sono indagate per la morte di Raffele Ielpo, l’operaio 42enne che lo scorso 13 gennaio ha perso la vita nel cantiere di piazza Tirana della nuova linea M4. La vittima era a 18 metri di profondità per prendere delle misurazioni quando è stato colpito da una pioggia di detriti che ne ha causato la morte.
Originario di Lauria, in provincia di Potenza, Raffaele Ielpo che negli anni aveva accumulato una grandissima esperienza era caposquadra della Tmb e lavorava per Metro Blu.
Nell’inchiesta per omicidio colposo aperta dalla procura al momento ci sono otto indagati: il datore di lavoro, il capo e il direttore del cantiere, il capo squadra di Ielpo e il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione dei lavori. Tra i destinatari dell’avviso che consente loro di partecipare, con i loro consulenti, agli accertamenti tecnici non ripetibili fissati per il prossimo 30 gennaio presso il cantiere ci sono anche un progettista delle cosiddette “stanze”, i cunicoli di passaggio tra i due tunnel principali della M4 ed anche i responsabili delle opere di consolidamento, datate 2016, del terreno franato e che si trovava sopra la volta del cunicolo.
Per la Procura è necessario procedere ad accertamenti quali il laser scanner del terreno sovrastante l’area dove si è verificato l’incidente, la campionatura del terreno consolidato e dei detriti presenti nell’area e altri approfondimenti tecnici che si riterranno necessari al momento. La consulenza tecnica è già stata conferita a due ingegneri.
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