Apre a Palazzo Reale, fino al 7 giugno, la grande mostra dedicata a Georges de La Tour (1593-1652).
(Ri)scoperto dalla critica storico-artistica del Novecento, La Tour è stato un artista della luce, e il suo lavoro gli ha meritato il titolo di “Caravaggio francese”. La sua originalità nella rappresentazione della realtà tra luce e ombra è il frutto di uno studio assolutamente originale e di una produzione coerente, che, per la prima volta in Italia, viene presentata in un allestimento suggestivo. L’incontro tra Milano e Georges de La Tour era già avvenuto nel 2011, quando vennero esposte a Palazzo Marino, nella tradizionale mostra natalizia, “L’Adorazione dei pastori” e “San Giuseppe falegname”. Per la prima volta in Italia, Palazzo Reale ospita una retrospettiva dedicata al più celebre pittore francese del Seicento e ai rapporti con i maestri del tempo. Un progetto espositivo reso possibile dalla rete di collaborazioni tra Palazzo Reale e 28 istituzioni internazionali come la National Gallery of Art di Washington D.C., il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la Frick Collection di New York, il S. Francisco Fine Art Museum, il Chrysler Museum di Norfolk, la National Art Gallery di Leopoli, più una partecipazione delle istituzioni museali francesi, come il Musée des Beaux-Arts di Nantes, il Musée du Mont-du Piété di Bergues, il Musée départemental d’Art ancien et contemporain di Epinal, il Museée des Beaux-Arts di Digione, il Musée Toulouse-Lautrec di Albi, il Musée départemental Georges de La Tour di Vic-sur-Seille, e alcuni musei italiani come la Galleria degli Uffizi, la Pinacoteca Vaticana, la Galleria nazionale d’Arte Antica-Palazzo Barberini.
Un’esposizione unica poichè in Italia non è conservata nessuna opera di La Tour e sono 40 le opere certamente attribuite all’artista, di cui in mostra ne sono esposte 15 (più una attribuita). Nonostante l’alone di mistero che avvolge l’artista e la sua opera, da decenni Georges de La Tour è uno dei pittori prediletti dai francesi, e non solo. Si tratta di un artista enigmatico, che ritrae angeli presi dal popolo, santi senza aureola né attributi iconografici, che predilige soggetti presi dalla strada, come i mendicanti, dipingendo in generale gente di basso rango più che modelli storici o personaggi altolocati. I pochi quadri riconosciuti come autografi sono di piccolo o medio formato, intimi, privi di sfondo paesaggistico, notturni; e, soprattutto nella presunta ultima fase artistica, quasi dei monocromi dall’impianto geometrico, semplice ma modernissimo per l’epoca. Le sue tracce, e quelle della sua opera, si persero durante il XVIII e XIX secolo, anche a causa delle guerre per l’indipendenza che sconvolsero la sua terra natale. La sua opera venne riscoperta e catalogata dalla critica del Novecento. Accompagna l’esposizione l’importante catalogo edito da Skira con saggi di Francesca Cappelletti, Pierre Rosenberg, Jean-Pierre Cuzin, Gail Feigenbaum, Dimitri Salmon, Gianni Papi, Rossella Vodret con Giorgio Leone, Matteo Mancinelli, Manfredi Merluzzi, comprensivo delle schede delle opere molto approfondite dal punto di vista critico e bibliografico e le relative immagini e seguito da una estesa bibliografia.
Orari:
Lunedì 14.30 – 19.30 (dalle 9.00 alle 14.30 riservato alle scuole) – Martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30 – Giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Biglietti (audioguida inclusa):Intero € 14 – Ridotto € 12
Infoline e prevendite: 0292897755 – singoli – preno.gruppi@vivaticket.com
Prenotazioni visite guidate gruppi e scuole: info@adartem.it; www.adartem.it – preno.gruppi@vivaticket.com
Prenotazione Percorso didattico scuole Sezione Didattica Palazzo Reale
tel. 02884.48046; ed.scuolepalazzoreale@comune.milano.it
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.