Dire oggi che “L’emergenza coronavirus ci fa riscoprire quanto sia importante un efficiente sistema sanitario pubblico e quanto sia stolto devastarlo in obbedienza alla religione del contenimento della spesa pubblica” (Gianluca Paragone) è scontato, ed è praticamente ammettere i gravissimi errori che una politica miope ha praticato. Nonostante le voci dei responsabili della sanità pubblica, la carenza sempre più evidente di personale, la fuga all’estero di tanti “cervelli” preparati. Il mito della sanità pubblica che si portava ad esempio in tutto il mondo, oggi fa pagare le scelte sciagurate di una politica sciagurata. Già dava l’allarme il Report della Fondazione sul definanziamento del Ssn. “Nell’ultimo decennio tutti i governi hanno attinto alla spesa sanitaria per esigenze di finanza pubblica, sgretolando progressivamente la più grande opera pubblica mai costruita in Italia. Servono decisioni politiche e azioni immediate perché la repubblica possa nuovamente garantire il diritto alla tutela della salute”. E poi al nuovo Esecutivo: “Servono azioni concrete in tempi rapidi”.
Dal report emerge l’imponenza del definanziamento pubblico 2010-2019, visto che tutti i Governi per fronteggiare le emergenze finanziarie del Paese hanno ridotto la spesa sanitaria, di fatto il capitolo di spesa pubblica più facilmente aggredibile. Voci inascoltate, sono state prioritarie le beghe di Palazzo, le “mancette” per ottenere qualche voto, la totale mancanza di una valutazione ragionata. Ma tutti i nodi vengono al pettine, si suol dire, senza fare sconti, come, d’altronde il Coronavirus, con la sua esplosione improvvisa, la necessità di personale medico anche numericamente, di strutture facilmente convertibili per curare il fenomeno. Perché il diritto alla salute è sacro e prioritario, ma va incentivato anche con finanziamenti ad hoc. Sicuramente un grazie ai medici e ai paramedici che lavorano indefessamente, ma rimane il risentimento per un comparto di cui non si voluto capire la vitale importanza.
E di ladrocini, di politici che hanno riempito le tasche con i soldi della sanità. Non solo tagli
Tutto vero.
Ma omette che la sanità è sempre stata un emoraggia continua di soldi spesso usati per altri scopi che poco hanno a che fare con la pubblica salute.
Le mazzette pagate nella sanità sono reali non invenzioni
Grazie a tutti i dottori che lavorano per noi.Siamo proprio nei guai!!!
ringraziate Formigoni che in Lombardia ha privatizzato la sanità al 25%…per fortuna in Piemonte è solo il 5%
quindi la guerra dovrebbe essere dichiarata non al coronavirus, che a parte assolvere alla propria missione biologica di ripordursi non ha nessun interesse a danneggiare la salute pubblica, bensi’ a chi negli ultimi 10anni ha masscrato il servizio pubblico anche a vantaggio di strutture private e a chi ancora si ostina a vedere la sanita’ come un debito da sforbiciare per le necessita’ di bilancio. Questi sono i nemici a cui dovremmo dichiarare guerra senza quartiere!