Parliamoci chiaro. Nessuno ha mai vissuto momenti come questo. Un pericolo di epidemia che arriva improvvisamente nel tuo territorio dopo averlo visto come un problema molto distante. Il tutto amplificato e reso ansiogeno da TV e social.
In un contesto del genere è giusto che chi fa politica, chi amministra si comporti con equilibrio, compostezza e responsabilità. Non è bello di fronte a certi pericoli assistere al solito giochino della ricerca del colpevole o dello scaricabarile.
Dunque io e il mio gruppo che pure facciamo una lunga e costante opposizione al Sindaco e al PD riteniamo che questo sia il momento della coesione politica e della collaborazione tra Regione e Comune.
Rinviamo a dopo le emergenze le critiche più che legittime al Governo e concentriamoci su tutte le misure che possano contenere il virus, consentire di tenere Milano aperta e di far ripartire al più presto le attività che danno impulso e lavoro alla sua economia.
Perché se è giusto contenere la diffusione del virus per evitare un numero di casi gravi che gli ospedali non potrebbero affrontare, deve essere chiaro che ogni giorno di chiusura di commercio ed eventi non sono solo un danno immediato per gli operatori. Sono purtroppo un duro colpo alla attrattività di Milano e delle sue imprese che sono cresciute col contributo di tutti in un ventennio.
Mi è piaciuta la reazione delle aziende che si sono organizzate col lavoro da casa. Né trovo disdicevole il fatto che la gente abbia fatto scorte ai super.
Con spirito costruttivo ho chiesto al Sindaco di fare alcune cose:
sospendere Area B e C per consentire l’uso del mezzo privato e non affollare i mezzi pubblici; sanificare ogni giorno i mezzi del trasporto pubblico, dotare i Vigili Urbani di procedure e dispositivi, di garantire un piano di presidi sanitari per i test fuori dai Pronto Soccorsi; coinvolgere anche l’eccellenza della sanità privata.
Serve l’impegno di tutti per evitare che gli errori del regime comunista cinese nella gestione del Coronavirus si abbattano sull’incolpevole economia di Milano.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.