Tutti gli amministratori devono in questi giorni dimostrare equilibrio, responsabilità e anche una maggiore coesione visto che stiamo combattendo un nemico sconosciuto.
Certo è difficile non perdere la pazienza però quando vengono fatte prevalere l’ideologia e l’ottusità.
È questo il caso della risposta della Vicesindaco Scavuzzo a tutto il centrodestra che chiedeva di sospendere Area B e Area C durante l’emergenza coronavirus.
Lasciamo perdere i motivi per cui siamo in generale contrari ad Area B e C, e limitiamoci alla situazione straordinaria di questi giorni. La nostra richiesta di sospensione durante i periodi di ordinanza coronavirus era ed è di grande logicità.
Bisogna dare la possibilità a chi è già colpito da tanti disagi di usare il mezzo privato. Pensiamo agli anziani, a chi deve recarsi in ospedale, a chi ha semplicemente una influenza normalissima ed è bene che non la diffonda o la peggiori. Oppure a chi, seguendo l’ordinanza, non vuol frequentare luoghi promiscui. Peraltro in città girano meno auto e anche meno taxi per il prosciugarsi dei turisti.
Niente da fare. Il Vicesindaco Scavuzzo ha detto a noi e alla stampa che no, non si può fare. E sapete perché? Non per l’inquinamento ma per motivi di pecunia o per un malinteso derby con la Regione.
“Qualcuno ha sentito promettere il salto pedaggio sulla Brebemi o su tutte le tangenziali o strade a pedaggio in Regione Lombardia?” – ha detto il vicesindaco Anna Scavuzzo presente alla seduta di consiglio comunale a porte chiuse -. “Se qualcuno prometterà questo ci porremo il tema ma non mi pare che questo sia stato promesso. C’è una questione di mobilità complessiva, mantenere una situazione non eccessivamente anomala in città vuol dire favorire una modalità di circolazione che sia in sicurezza. Se incentivassimo per tutti l’utilizzo del mezzo privato non faremmo un favore alla mobilità complessiva in questa città. Per il momento non abbiamo avuto indicazioni da parte di nessuno di attuare restrizioni per l’uso dei mezzi pubblici.”
Che dire? Visto il momento difficile non insceniamo proteste.
Però questo è il livello di ideologia, di ottusità e di scarsa flessibilità del nostro Comune.
Guardiamo avanti e facciamo tutti in modo che Milano riparta.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.