Buongiorno amici, ancora una volta (e temo non sarà l’ultima) siamo a raccontare un avanzo di campionato senza sapere se vedremo le prossime puntate. Questo doveva essere il 27° turno, invece si recupera quanto lasciato indietro al 26°, 5 partite + un posticipo Lunedì tra Sassuolo e Brescia. Tutte le partite sono disputate senza pubblico, a porte chiuse per le cause purtroppo note.
Si inizia con Parma – Spal, con tanto di altalena “si gioca-non si gioca”. Infatti quando le squadre stavano per scendere in campo arriva uno stop della federazione , causato da indecisioni sull’opportunità di sospendere il campionato. Dopo un’ora e un quarto finalmente arriva l’ ok, e si torna in campo. Per il Parma si vede presto che non è giornata, con un Gervinho insolitamente pasticcione sotto porta, il resto lo fa un ottimo Valoti per la Spal, che ha spesso causato affanno al Parma con le sue iniziative, e Petagna che realizza il rigore decisivo al 71′ per un fallaccio di Alves su Valoti. Punti preziosi per la Spal in chiave salvezza.
A Genova la Samp si sbarazza a fatica del Verona, che va in vantaggio per prima al 32′ con Zaccagni e comanda pressochè tutto il primo tempo. Ma nella ripresa accade che l’ex capocannoniere della passata stagione, di nome Quagliarella, si prende la scena e pareggia con un’azione che nasce da una palla persa da Badu che scivola, regalando palla a Quagliarella che scambia con De Paoli e batte Silvestri. Sei minuti dopo, l’arbitro assegna un rigore alla Samp per una gomitata di Dawidowicz in area ai danni di Ekdal. Così il più stagionato attaccante della Samp fa doppietta dal dischetto, consentendo alla Samp di recuperare un pò di ossigeno in classifica, comunque precaria in zona bassa.
Sorpresa invece a S.Siro , dove il Genoa mette in ambasce il Milan e la panchina di Pioli, portando a casa 3 punti e vittoria. Il veterano Pandev si prende un’altra soddisfazione sul Milan, memore di un derby dell’epoca triplete dell’Inter in cui segnò un gran gol su punizione. Stavolta riesce a centrare il bersaglio dopo 7 minuti, in scivolata su un bel cross di Sanabria. Il Milan reagisce ma trova un portiere (Perin) in giornata di grazia che nega il pareggio prima a Ibrahimovic e, pochi minuti più tardi, a Calhanoglu. Errori che il Milan paga cari, perchè il Genoa raddoppia con Cassata al 41′ e tiene duro fino alla fine, nonostante il forcing poco lucido dei rossoneri che, tuttavia, riescono ad accorciare le distanze al 77′ con Ibra. Troppo tardi per evitare una battuta d’arresto imprevista, ma causata da un Genoa molto ben organizzato, in grado di sfruttare al massimo lo stato un pò confusionale di questo Milan.
Quarto recupero, a Udine se la giocano Udinese e Fiorentina. Nessun gol, solo un palo colpito da Milenkovic (Fiorentina) al 40′ . Partita abbastanza noiosa, un punto a testa e a casa, nel silenzio.
A Torino l’incontro più atteso, il derby d’Italia tra Juventus e Inter, quello che forse più di altre partite sente l’atmosfera surreale dello stadio senza spettatori. L’Inter contiene con sufficiente sicurezza la Juventus nel primo tempo, provando a pungere con qualche azione incisiva come al 36′, quando Brozovic impegna severamente Szczesny su ottimo appoggio di Lautaro. Nel secondo tempo la Juventus preme sull’acceleratore, l’Inter sembra aver esaurito la vena di contrasto e abbassa il baricentro, favorendo il possesso palla dei bianconeri. I quali ne approfittano, in una azione concitata al 55′ con una zampata di Ramsey da pochi metri, complice una leggera deviazione di un difensore nerazzurro. Il vantaggio sembra rinvigorire ancora la Juventus che raddoppia con una strepitosa giocata di Dybala, che conclude uno scambio con Ramsey in area, evitando in velocità le difesa dell’Inter e spiazzando Handanovic con un magistrale tocco di esterno sinistro. Giù il cappello, un giocatore che in questo momento vale forse più dello stesso CR7, per il suo eccezionale dinamismo e controllo di palla. Per l’Inter, una perdita di brillantezza che dura da qualche partita, Lukaku e Lautaro insufficienti, centrocampo che nonostante l’ingresso di Eriksen al quarto d’ora della ripresa, non riesce a produrre gioco sufficientemente rapido per mettere in difficoltà l’esperta difesa bianconera. A Conte il compito di rianimare un’Inter un pò spenta, alla Juventus la classifica ritrovata in vetta scavalcando nuovamente la Lazio.
Per questa puntata è tutto, il resto del campionato rimane una grossa incognita, appesa ad un microrganismo malefico chiamato Coronavirus. Il rischio di sospensione totale è più che concreto, e le conseguenze si ripercuoterebbero anche sulle coppe e sul campionato europeo per nazioni, previsto a Giugno. Al momento, non ci resta che attendere che soprattutto la salute torni in campo.
Arrivederci a tutti.