“La sentenza della Consulta che dichiara irragionevole il requisito dei 5 anni di residenza in Lombardia per poter entrare nelle graduatorie delle case popolari, è senza dubbio discriminatoria nei confronti degli italiani e degli stranieri che da tempo fanno parte del tessuto socio-economico della nostra Regione. La legge regionale, non solo non discrimina nessuno, ma è pure sacrosanta: perché l’extracomunitario appena arrivato dovrebbe scavalcare il cittadino in difficoltà che da anni paga le tasse sul nostro territorio? La sinistra che già esulta per questa sentenza conferma di non sapersi smentire mai: per loro vengono sempre prima gli stranieri. Un’ideologia pericolosa e profondamente ingiusta. Noi, come Lega, saremo sempre al fianco degli italiani”. Così Silvia Sardone, consigliere comunale ed europarlamentare della Lega.
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