Mantenere la razionalità, informandosi soltanto attraverso fonti autorevoli. Non fare incette inutili di cibo e approfittare della pausa imposta dall’isolamento, nelle zone a rischio coronavirus, per mantenere i contatti con amici e persone care con all’aiuto della tecnologia. «Il messaggio dato alle popolazioni di alcuni paesi del Nord circa la necessità di rimanere in casa non vuol dire che cessiamo di esserlo, dobbiamo utilizzare gli strumenti che abbiamo a disposizione nella logica della responsabilità».
Le regole antipanico
Relativamente alla situazione che si vive nel Nord Italia da 72 ore, il pensiero di Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di neuroscienze e salute mentale dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano (che Wise Society aveva intervistato qualche tempo fa su stress e ansia, è chiaro. «Di fronte a uno dei rischi legati alla globalizzazione, l’uomo si sta chiudendo in un individualismo che fa quasi più paura dell’infezione, per quant’è contagioso».
No agli “assalti” ai supermercati
Secondo lo specialista, che presiede la Società Italiana di Neuropsicofarmacologia, quello che si può fare «è attrezzarsi per ricevere informazioni corrette, agganciandosi ai siti ufficiali e non facendo ricerche infinite in rete, con il rischio di imbattersi in notizie non sempre affidabili». Nel tempo libero, la tecnologia può rappresentare la soluzione. Come? Rimanendo in contatto con le persone care per telefono, per esempio. «Spesso ci si lamenta che tempo per chiacchierare con gli amici non ce n’è quasi più. Adesso che si è quasi a stare insieme, si può cogliere l’opportunità per scambiare qualcosa in più che notizie di carattere operativo». Altro punto, sottolinea Mencacci, è «non entrare nella logica dell’accumulare, soprattutto alimenti». Precisazione doverosa, dopo le immagini giunte da tutta la Lombardia nella giornata di domenica: con i supermercati presi d’assalto e gli scaffali destinati a rimanere vuoti anche per le prossime ore. «Occorre cautela, anche perché i punti vendita e non solo, vengono tenuti aperti».
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