Una toppa tardiva e a metà, a buoi ampiamente scappati dal recinto, ma pur sempre una toppa. Per fermare il polverone scatenato dalle multe elevate nei primi giorni di “coprifuoco” , il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha annunciato un’ordinanza per introdurre la sosta libera su tutto il territorio cittadino a partire dalla mattina di giovedì 12 marzo. Bisognava pensarci prima. Dunque il Comune di Milano fa retromarcia, ma solo dopo l’esplosione del caso. E senza prevedere la possibilità di annullare le multe pregresse. Ricordando la delibera con cui sono state sospese Area B e Area C, Sala ha comunicato che estenderà la possibilità di sostare liberamente dalle categorie di professionisti impegnati nella gestione dell’emergenza a tutti i cittadini: “Firmerò un’ordinanza per rendere liberi i parcheggi di superficie sulle strisce gialle e sulle strisce blu”, ha spiegato il sindaco su Facebook.
Il provvedimento, come detto, è valido dalle 7.30 del mattino di giovedì 12 marzo. Una vittoria che è anche di Quattroruote, tra i primi a darne conto sul proprio sito e sui suoi canali social.
Le multe restano. A questo punto, non resta che approfondire il destino delle sanzioni elevate in precedenza, ovvero quando la serrata dei negozi non c’era ancora ma si chiedeva comunque ai cittadini di non uscire di casa se non per “comprovati motivi di salute, di necessità o di lavoro”. E qui, a quanto pare, il Comune non vuole sentir ragioni: a precisa domanda di Quattroruote, gli uffici hanno infatti risposto che eventuali multe date nei giorni precedenti all’ordinanza “non possono essere annullate, perché il provvedimento andrebbe giustificato di fronte alla Corte dei Conti”. Lo scandalo, insomma, resta in tutta la sua interezza.
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