“La scomparsa di Vittorio Gregotti ci lascia addolorati e orfani di un’intelligenza lucida e critica, che ha saputo non solo dare un contributo importante alla cultura del progetto, ma anche un volto nuovo a molti spazi e luoghi della nostra Milano: tra questi la Bicocca, convertita da area industriale in cittadella della cultura con la nuova sede dell’Università e il Teatro degli Arcimboldi, e la storica sede della Rizzoli in via Solferino”.
Lo dichiara l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno.
Il suo archivio, con oltre 700 progetti seguiti da Gregotti con le due società da lui fondate negli anni – lo Studio Architetti Associati (con Ludovico Meneghetti e Giorgio Stoppino) dal 1963 al 1969, e la Gregotti Associati (con Augusto Cagnardi e Michele Reginaldi) dal 1969 ad oggi – è stato donato al Comune di Milano nel 2013 ed è attualmente conservato nella Sala Sforzesca del Castello. L’archivio fa parte del CASVA (Centro Alta Documentazione Arti Visive) del Comune e comprende la documentazione relativa a progetti che hanno fatto la storia dell’architettura e dell’urbanistica moderna, in Italia e nel mondo. Come la sede dell’Università degli Studi della Calabria di Cosenza (1972-79); lo ZEN di Palermo (1969-73); il Quartiere per abitazione a Venezia Cannaregio (1981-2001); il quartiere di Bas-Montreuil, a Montreuil, in Francia (1992-93); il concorso per la sistemazione della Spreeinsel a Berlino (1993); il teatro di Aix-en-Provence (2003); il concorso per la nuova città di Pujiangi in Cina (2001-2011); i piani regolatori di varie città italiane (Arezzo, Torino, Sesto San Giovanni,Livorno, Gorizia, per citarne solo alcuni); oltre ai numerosi progetti che durante gli anni Novanta hanno dato un volto nuovo all’ex area industriale della Bicocca.
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