Mi sono sempre rimaste impresse le foto di Rudolph Giuliani Sindaco di New York durante il post 11 settembre. Ovunque, sulle macerie, in metrò, riunioni su riunioni, in prima linea.
Il nostro Sindaco invece non si vede, non si sente e soprattutto non ascolta.
Un messaggino su YouTube al giorno dove con melassa viene fornita una buona notizia quotidiana ma silenzio su tutto il resto: un giorno lui telefona e arrivano le mascherine cinesi (ma Di Majo dice che è merito suo), un altro giorno chiama Atm e fa ripristinare le frequenze che su suo ordine erano state ridotte.
Nel frattempo non incontra i rappresentanti eletti da un milione di milanesi. Prima delle ordinanze non si presentava in Consiglio (una volta su 3 e per poco tempo), ora non partecipa alle videoconferenze del comitato di emergenza che sostituisce il Consiglio Comunale dove partecipano i capigruppo di tutti i partiti.
Tra l’altro non era nemmeno in Fiera per il sopralluogo al futuro Ospedale Covid.
Non confrontarsi con chi riporta segnalazioni e proposte dai cittadini non solo è poco democratico ma non permette al Sindaco di avere un quadro reale delle informazioni. Pensa forse che saranno gli ossequiosissimi collaboratori a informarlo delle molte cose che non funzionano?
Cosi ieri ho dovuto confrontarmi col Vicesindaco Scavuzzo e l’Assessore al Bilancio Tasca su tanti problemi aperti:
- Mancano mascherine e chissà quando arriveranno in numero sufficiente. Ci sono disabili che non ricevono più la visita a domicilio degli operatori Oss (per lavarsi e per le cure) che non hanno mascherine.
- Stesso problema per Vigili, autisti Atm, addetti Amsa, sportelli comunali, Taxi, RSA. Non solo il Comune non ci ha pensato quando era più semplice reperirle, ma ora sono rassegnati a farne a meno, cosa veramente irresponsabile. Piuttosto si compri subito con procedure straordinarie e si aiuti a convertire subito a tale produzione un po’ di laboratori.
- Poi la gran fesseria di ridurre i treni Mm nei momenti di punta. Lo ripetiamo piuttosto si chiuda prima tutto il servizio (alle 19 o alle 20) e poi si faccia una convenzione per i taxi per le poche categorie che hanno bisogno.
- Altra stupidaggine aver mandato a casa in ferie o permessi obbligatori molti Vigili Urbani che potevano essere utili nei controlli e nel pronto intervento in una città deserta. Non lamentiamoci degli assembramenti se non c’è chi controlla. Evidentemente non potendo più utilizzare i Vigili per far cassa, Sala, che si è sempre dimenticato di ringraziarli nei suoi video, vuole risparmiare sui loro straordinari!
- Infine ieri sono emerse preoccupazioni sul contagio nelle Residenze per Anziani in città.
- In attesa di capire meglio i riflessi dell’interminabile parto del Decreto del Governo sull’economia ho chiesto di non far partire le 40.000 cartelle che l’ufficio sanzioni amministrative di Via Friuli sforna ogni settimana.
- Altro problema sono i rifornimenti alimentari che oggi passano dal collo di bottiglia dei super, dove i dipendenti sono anch’essi allo stremo.
Ma riusciremo prima o poi a confrontarci e a sentire le risposte di Beppe Sala su questi problemi? Non è speculazione politica ma volontà di farci trovare preparati sia a una non breve emergenza sia a una ripartenza “ambrosiana” che è il sogno di tutti.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Meglio comparire poco, e fare, piuttosto che essere sempre in prima linea solo per propaganda politica.
Condivido il basso profilo di Sala: in queste occasioni chi è “sul pezzo” non ha tempo per dedicarsi alla presenza pubblica. Forse all’amico Fabrizio De Pasquale non sono venute in mente le difficoltà di questo particolare momento ma si è soffermato sulla mancata presenza pubblica: adesso è un commento fuori luogo.
Giorgio Amendola