Coronavirus, 400mila euro persi a settimana per mostre e musei milanesi. Federalberghi: meno 350 mln di fatturato

Milano

I mancati introiti legati alle attività dei musei civici a Milano si aggirano intorno ai 400mila euro a settimana per l’emergenza coronavirus. E’ quanto emerso ieri pomeriggio durante la commissione consiliare Cultura alla quale ha partecipato anche l’assessore Filippo Del Corno in streaming. “Non possiamo quantificare ancora quante saranno le perdite complessive per il mondo della cultura e dello spettacolo”, ha spiegato l’assessore Del Corno. Ma da una prima stima operata sul comparto musei civici ha quantificato perdite pari a 400mila euro a settimana. Cifra comprensiva anche di mostre “che stavano raccogliendo un flusso di pubblico molto incoraggiante come quella di Thannhauser”, sottolinea Del Corno; o ancora relativa a tutte le iniziative per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Leonardo che sono state interrotte. Per questo Palazzo Marino starebbe lavorando a una proroga delle mostre attualmente allestite a Palazzo Reale. “Ci stiamo muovendo sull’ipotesi di proroga delle mostre, per far in modo che le mostre allestite oggi siano visitabili nell’estate a Palazzo Reale. Questo comporta una rinegoziazione della campagna prestiti. Per esempio la mostra di Thannhauser conta circa 25/30 prestiti in musei sparsi in tutto il mondo, ma la solidarietà a Milano non sta mancando”, ha spiegato Del Corno, aggiugendo che “cercheremo di far slittare tutta la programmazione senza incorrere in cancellazioni. Sarà un’estate diversa, in cui vedremo allestite le mostre attualmente presenti a Palazzo Reale”. Probabilmente una ripresa “normale” degli ingressi alle mostre non ci sarà nemmeno ad emergenza sanitaria conclusa, l’assessore pensa già all’esempio di Shanghai, con musei e cinema con il 50% delle capienze, predisposizione di presidi sanitari, guanti, mascherine e obblighi di prenotazione nominali.
“Speriamo – ed è una speranza fino a oggi non confortata da fatti attivi e positivi – che le Regioni siano al nostro fianco in questo percorso e in questo cammino, perché è di tutta evidenza che nella filiera di sostegno alle attività culturali è fondamentale la presenza dei Comuni e noi ci siamo mossi in maniera molto proattiva, è cruciale la presenza del governo, ma il livello regionale non può essere assente nel capire quali strumenti agire e anche abbastanza in fretta per intervenire a sostegno delle attività culturali”, ha aggiunto infine Del Corno.
Attualmente sono una cinquantina di persone che lavorano nei musei per garantire la vigilanza. Sono adoperate per i dipendenti misure straordinarie per contenere i numeri degli operatori e salvaguardare le distanze, compresa la possibilità di arrivare coi mezzi privati fin dentro i musei.

Ma anche per gli alberghi la situazione è drammatica come ha evidenziato Federalberghi Milano Lodi Monza e Brianza, da un’analisi dei dati di 60 imprese a Milano ed area metropolitana per un totale di 4.331 camere, stima, come fatturato di solo camere, un calo generale dei ricavi per il comparto di oltre 100 milioni di euro a marzo e più di 160 milioni di euro per aprile. E’ il bilancio dell’associazione aderente alla Confcommercio milanese. “Considerando anche i servizi di ristorazione e sale riunioni con meeting ed eventi annullati – spiega il presidente degli albergatori Maurizio Naro – arriviamo ad una perdita complessiva di fatturato di oltre 350 milioni di euro”. Nei 60 hotel campione sono quasi 55mila le camere cancellate dal 1° marzo fino al 30 aprile (dove sono venuti e vengono a mancare eventi fieristici di primo piano come Expocomfort e Salone del Mobile). Esercizi alberghieri che, solo come personale interno, danno lavoro a 1.400 persone. Le ore di ferie e permessi già assegnate risultano quasi 76mila. “A Milano città – aggiorna Naro – sono ormai pochissimi gli alberghi aperti e abbiamo meno di 1.000 camere disponibili. A fronte di una disponibilità, in tempi normali, di 35mila camere”.

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