Tutti convengono sulla necessità di poter fare la spesa ma anche sul fatto che gli ultra 65enni dovrebbero veramente evitare di uscire per non rischiare il contagio.
In una città come Milano, dove gli ultrà 65enni sono più di 320.000 e di questi 1/5 vivono da soli, si capisce come il tema della consegna della spesa e dei farmaci a domicilio sia centrale.
Ad oggi il Comune ha affidato tutte le richieste al centralino 020202 e cerca di rispondere alle esigenze attraverso alcune associazioni che mettono in campo un centinaio di volontari.
In questa emergenza non breve bisognerà rafforzare molto il servizio di consegna a domicilio della spesa agli anziani. Né si potrà fare troppo affidamento sulle consegne on line, sia per la minor digitalizzazione degli anziani sia per la congestione delle spese a domicilio. La rete del volontariato crescerà ma non potrà mai esaudire tutte le risposte.
Per questo motivo bisognerebbe attivare i PUC, Progetti Utilità Collettiva, che la sventurata Legge sul Reddito di Cittadinanza ha istituito.
Un decreto del Ministero del Lavoro 22 ottobre 2019 ha affidato ai Comuni la responsabilità di attivare iniziative di pubblica utilità a cui i residenti che prendono il reddito di cittadinanza dovrebbero dedicare da 8 a 16 ore la settimana. Dovrebbero essere dei lavori non retribuiti, di pubblica utilità, che implementano i servizi forniti da dipendenti e aziende comunali. Se un beneficiario del reddito di cittadinanza si rifiuta di prestare servizio la legge prevede che decada il reddito!
Pensate che il reddito di cittadinanza a Milano lo prendono in 19 mila persone e un milione in tutta Italia. Quanta solidarietà e aiuto agli anziani si potrebbero attivare se il Comune di Milano e gli altri Comuni dessero disposizioni per attivare i PUC.
Il reddito di cittadinanza non ha funzionato per aiutare chi ha perso il lavoro a trovarlo. Sarebbe bene, prima che le difficoltà economica determinate dal Covid 19 lo modifichino radicalmente, che almeno chi lo ha percepito dimostrasse gratitudine e buona volontà verso una comunità che ha più che mai bisogno di aiuto.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.