L’Asp IMMeS e Pio Albergo Trivulzio per continuare a curare e non lasciare soli i propri pazienti, che non possono uscire di casa per colpa del coronavirus, ha attivato servizi a distanza in telemedicina. Le cure e le prescrizioni specialistiche arrivano così direttamente a casa. Senza nessun rischio per medico e paziente. Mille pazienti, fra cronici e Day Hospital, sono già in cura ma il servizio è già pronto per assistere anche gli altri 10 mila pazienti degli ambulatori specialistici. Il protocollo di telemedicina è stato attivato il 9 marzo, iniziando da chi ne aveva più bisogno, ovvero i 500 pazienti cronici in carico all’istituto tramite i Piani Assistenziali Individuali (Pai) di Regione Lombardia. Si tratta di persone in cura negli ambulatori della struttura, ormai chiusi al pubblico dai decreti governativi e regionali, affetti da una o più patologie croniche pluricomplicate, fra cui quelle geriatriche (demenza e Alzheimer), neurologiche (Parkinson), diabetiche ed endocrinologiche, cardiologiche, pneumologiche e reumatologiche.
Tutti quadri clinici che non possono attendere il ritorno alla normalità e che devono essere trattati con continuità. Necessità che mal si concilia con l’emergenza sanitaria che il Paese sta vivendo in queste settimane a causa del coronavirus e che richiede una distanza sociale impossibile da mantenere nelle visite mediche specialistiche abitualmente svolte in ambulatorio. Da qui la necessità di continuare a monitorare i pazienti a casa propria, in totale sicurezza e senza esporli ai pericoli di contagio, che risultano essere maggiori per i soggetti affetti da una patologia cronica. La telemedicina attivata dal Pio Albergo Trivulzio è quindi attualmente l’unico sistema che permette di continuare a curare rispettando la distanza fisica fra individui – in questo caso medico e paziente – richiesta dai decreti del Governo italiano. Ecco perché l’istituto lo ha già attivato anche per i 500 pazienti del Day Hospital. Da lunedì 30 marzo anche chi è seguito dagli ambulatori della struttura potrà sfruttare il servizio: sono 10mila i potenziali pazienti per cui l’Asp IMMeS e PAT sta mettendo a disposizione la propria piattaforma online, raggiungibile dal sito internet istituzionale www.iltrivulzio.it
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