Non si sa neppure il perché, in questo maledetto periodo di contagio. Ma si muore. In casa. Senza difese. Con una disabilità grave, con una vita trascorsa bruciando il tempo con mille difficoltà, isolati spesso dall’indifferenza. Non solo nelle case di riposo, numeri che occorre sottacere, numeri appunto con un significato per chi li ama, ma anche nell’esclusione dalla vita sociale degli anziani disabili che si spengono ancor prima di raggiungere un ospedale. La denuncia è forte e chiara: «Stavolta gli innocenti non sono bambini, ma anziani con disabilità. Muoiono a centinaia. Tanti a casa a loro, molti di più nelle residenze socio-sanitarie regionali. Sono le persone con disabilità e fragilità, anziane ma non solo, a cui è stata negata ogni forma elementare di difesa dal Covid19 e che ora stanno pagando con la vita questa negligenza». Lo denuncia il Forum del Terzo Settore Lombardia assieme a Ledha
Non ha misura la sofferenza di chi è incapace di reagire, impotente e dimenticato. Muoiono. “Le persone con disabilità affrontano lo stesso rischio del resto della popolazione, aggravato da molte altre questioni quali l’interruzione dei servizi e di supporto, le condizioni di salute preesistenti che li lasciano maggiormente a rischio di sviluppare malattie gravi o morire, l’esclusione dalle informazioni sulla salute e dalla fornitura di servizi sanitari tradizionali e di sistemi di protezione individuali” (Ledha) Un’utopia, un’emarginazione umanitaria senza appello. Le misure adottate di assistenza per affrontare il coronavirus, ignorano le più elementari esigenze della categoria: nessun presidio sanitario e organizzativo, dimenticanza nella stesura dei decreti di Conte.
Stefano Bolognini, ha lanciato uno ‘j’accuse’: “Non metto in dubbio – ha detto – che, in questo momento di emergenza, ci siano difficoltà per tutti. Mi sembra inaccettabile che questo Governo non abbia fatto nulla, dall’inizio della crisi, per aiutare le persone con disabilità gravi e gravissime” E’ necessario essere disabile per capire?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano