Con la baldanza dell’altruismo innato, 400 CARABINIERI tornati in campo. Appartengono all’associazione nazionale carabinieri che ogni giorno in Lombardia formano in media il totale degli operativi della prima linea, ne vivono di ogni, spesso in gran silenzio mediatico, e nel recentissimo passato hanno vissuto anche questa vicenda. Sono pattuglie di veterani, uniti, generosi e, spiega il Corriere “In virtù della loro unità cinofila, una delle migliori in circolazione a detta degli esperti del settore (i cani sono per lo più Labrador), la scorsa settimana li hanno chiamati per ritrovare un cinquantenne ricoverato in un ospedale milanese, positivo al coronavirus, e scappato. La loro è una presenza capillare, immediata: un orgoglio per il volontariato e l’Italia. Il Corriere chiarisce “Una presenza capillare, bisogna ripeterlo, nelle realtà minori, dove la generosità è vitale per sopperire a un’inevitabile minor presenza di personale, mezzi, strutture. Anche viaggiando sulle proprie macchine, senza badare a spese, e tirando fuori di tasca dei soldi quando non bastano per completare la lista della spesa di anziani e malati. Succede spesso, in provincia, e in fondo è giusto così. Appelli uno dei molti volontari che girano nei piccoli paesi invitando a rimanere in casa. Nelle case tra le principali missioni la consegna a domicilio di medicinali e mascherine”.