di Orietta Colacicco
Di fronte all’emergenza coronavirus le catene della distribuzione si muovono. Proclami, comunicati. Esselunga milioni agli ospedali e consegna gratis per gli anziani. Era il 6 di Marzo, il problema era Codogno e c’erano le prime misure restrittive nelle altre parti della Regione. Colgo l’incongruenza e inizio a parlare con le catene con una semplice domanda: come fa un anziano a fare la spesa on line e a pagare con la carta di credito, se non usa il pc e se ha solo il bancomat? Consegna gratis, ma visto che non devono uscire come fanno ad ordinare? Carrefour comunicava che in Lombardia per gli over 65 era possibile fare la spesa da casa, anche chiamando un numero di telefono 02 21079503. Se poi andavi in negozio, per gli anziani la consegna era comunque gratis. Molto bene, chiamo il Carrefour di Via Montevideo a Milano e rispondono “chi mette in giro queste idee” È scritto! Il Consumatore non può sapere che ci sono Carrefour di proprietà e Carrefour in Franchising, che possono seguire o meno le indicazioni della insegna. Quindi? Promesse disattese.
Presto la situazione si fa prima complicata e poi precipita. Le piattaforme web con il crescere delle richieste sono completamente saltate. Già 10 giorni fa in Esselunga erano esaurite tutte le consegne nei successivi 15 giorni, adesso a schermo non compaiono neanche i giorni dopo l’11 Aprile. Come dire, non si può fare la spesa on line. Ci sono altre catene, vero, se vai su Supermercato 24, che consegna per Coop, Conad, Pam, Carrefour, Md, Lidle, e clicchi su ognuna di queste alla voce “vedi orari” invariabilmente e da 15 giorni appare la scritta gentile “Disponibilità terminata. Riprova più tardi”. E ho provato molte volte a tutte le ore.
Va detto che sia per la spesa on line di Esselunga che per Supermercato 24 almeno lo sai prima e non perdi tempo. Ma Carrefour ha un bel sito, consegna da sé o solo con Supermercato 24? Due settimane fa provo. Appare un omino divertente che fa la coda al posto mio per due ore, quando entro il sistema è lentissimo, così per selezionare i prodotti occorre un’ora. Ero quasi contenta, iniziato alle 10 e in ”sole tre ore” stavo andando in cassa per pagare ma è apparsa la scritta: tornare dopo mezzanotte. Bene, a mezzanotte sono tornata sul sito, ho atteso un’altra ora, quindi sono entrata e ho impostato per il pagamento, con autorizzazione anche della mia banca. Poi ho atteso per un’ora la conferma della catena. Alle due è caduto il collegamento. In totale 5 ore per nulla. Ho provato diverse altre volte, so di persone che hanno provato alle due, alle tre di notte e che succede? Fatta la coda, entri, fai la spesa e poi appare la scritta ci spiace, provi dopo mezzanotte. Ma se sono le 3 del mattino?
In strada intanto, sui marciapiedi verso i supermercati le code sono lunghe anche 100 metri, le persone aspettano spesso senza mascherina e guanti di protezione per ore. Nasce filaindiana.it, utilissimo servizio che mappa i tempi di coda dei supermercati alimentari intorno a dove si abita, così si può scegliere ed evitare piccoli o grandi assembramenti..
Ma se gli anziani, più di tutti devono rimanere a casa come possono stare in coda per mezz’ora un’ora? Al di là che magari la posizione in piedi non è delle migliori, perché correre rischi? Quindi la richiesta avanzata da me sin dall’inizio di questa storia era vie preferenziali on line e al supermercato per gli over 65 e i diversamente abili. Privilegi che avevano perso. File e casse virtuali dedicate, e se proprio vogliono andare al supermercato, lì una seconda fila riservata, o un orario dedicato, come negli Stati Uniti, dove all’apertura per un’ora possono entrare solo loro. Il Governatore Fontana aveva proposto di far entrare gli anziani sino alle 10,30. Pressate, le catene reagiscono e in Esselunga da qualche giorno gli over 65 e i diversamente abili non fanno la fila e passano davanti agli altri a qualunque ora, in Carrefour entrano solo gli anziani dalle 7,30 alle 8,30.
E on line? Secondo Luigi Rubinelli il più noto giornalista del settore, direttore di Retail Watch, la GDO non è cambiata e vive la continua concorrenza fra negozio e commerce, i cui “responsabili sono spariti”. Le insegne tutte in questo caos hanno ridotto gli orari dei negozi per mancanza di personale, assente per malattia. Ma assumerne altro a tempo? No? Certo la situazione è difficile e nascono altre risposte. Esselunga lancia il nuovo Clicca e vai al Locker. Si ordina on line si paga con la carta, si va in auto al centro di ritiro, che si sceglie, e senza scendere dall’auto un addetto ti carica la spesa. Puoi anche incaricare qualcun altro. Un po’ più scomodo della spesa on line, ma provo. Qui è peggio, prima fai la spesa, perdi una mezz’ora, poi puoi andare alle consegne e vedere se c’è disponibilità di giorno e ora. Alle 19 di domenica compaiono due spazi verdi, per ieri lunedì 6 Aprile con la I, che significa incompatibile con il carrello e non puoi prenotare. Allora torno indietro cerco che fare, clicco e appaiono i prodotti da eliminare, poi vado alla cassa, gli spazi verdi sono spariti, è tutto rosso per cinque giorni. O era già esaurito, uno si chiede? E allora?
E Carrefour? Al numero per la spesa al telefono ti dicono di riprovare, forse non c’è più, poi guarda guarda sono stati introdotti per Milano 4 numeri di cellulare di 4 store, dove si può fare l’ordine al telefono! Peccato che Milano non sia un paesino di tre mila persone, così quei numeri o non rispondono o danno occupato. Altra novità, da ordinare on line arrivano in tre quattro giorni i box preconfezionati, vegetariano, terra (carne) mare (pesce), tutto in scatola, niente fresco, una specie di cesto di sopravvivenza. Ci sono anche Baby, Bambino e Cura Casa e Persona. Quasi tutti prodotti a marchio Carrefour. Evviva il Marketing! Mah, Piacerà? Intanto domenica sera il sito non funzionava! Perché non provano, non testano prima di comunicare l’impossibile? Le promesse disattese non piacciono al consumatore, adesso meno che mai, ma, mal comune mezzo gaudio, il valore della fidelizzazione si è perso.
Non si può privilegiare gli anziani , altrimenti sono i figli che mandano fuori gli anziani assurda questa proposta