Tratto dal “Laudario di Cortona” (sec. XIII), con accenti molto intimi e terreni, VOI CH’AMATE LO CRIATORE, non sussurrato ma sofferto, è il lamento “umano” di Maria, madre di Cristo condannato a morte, è la disperazione di questa donna che ha versato le sue lacrime ed esprime il suo dolore. Mina, nell’interpretazione, spoglia e descrittiva del brano, ci chiama a partecipare e a commuoverci. La rielaborazione è stata curata da Danilo Rea, che accompagna al pianoforte la voce di Mina.
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