L’Assessore Gallera è intervenuto in conferenza stampa con Alberto Zoli, dg di Areu, Marco Salmoiraghi, dg vicario Direzione Welfare della Regione, Daniela Malnis dell’unità di crisi e Furio Zucco anestesista rianimatore e specialista in terapie del dolore, ed è tornato con loro anche su tutti i provvedimenti adottati dalla Regione per le Rsa. “Sono oggetto a volte di una deformazione di ciò che è scritto quindi è opportuno chiarirle con chi le ha costruite, affinché ognuno abbia una precisa contezza delle strategie che la Regione Lombardia ha messo in campo con grande puntualità”, ha detto. E ha ripercorso poi i diversi passaggi. “A partire dai primi giorni, il 23 febbraio – ha ricordato – la Regione ha fatto la prima linea guida in cui specificava che bisognava restringere al massimo la presenza di esterni nelle Rsa e i presidi che dovevano essere adottati”. Successivamente, l’8 marzo, con altre linee guida, ha proseguito Gallera, la Lombardia ha “chiuso le Rsa alle entrate” da parte di persone esterne e ha “dato indicazioni molto precise sui dispositivi che dovevano essere usati dal personale a seconda dei vari luoghi” e da tutti gli operatori. Inoltre, ha sottolineato ancora “si specifica come dovevano essere trattati gli ospiti con sintomatologia simil-influenzale o Covid positivo”. In altre parole, ha affermato: “Ben consapevoli del fatto che il numero di tamponi a disposizione per il sistema era scarso a causa della scarsità dei reagenti, fin da subito abbiamo detto che il paziente che aveva anche solo una sindrome simil-influenzale andava isolato: lo scriviamo assolutamente con chiarezza”. Il 23 marzo segue poi la delibera sui trasferimenti “a determinate condizioni” dei pazienti in dimissione dagli ospedali che, è tornato a dire anche oggi l’assessore è stata dettata dal fatto che “era necessario ricoverare altre persone e salvare altre vite”. “Gli ospedali non avevano più posto, non c’era più neanche un anfratto all’interno dei Pronto Soccorso, le persone erano collocate dappertutto”. Il 30 marzo poi un’ulteriore delibera con la quale ha spiegato Gallera di fatto si “mette ‘a sistema’ come aiutare le persone anche all’interno delle Rsa”. “Quello che abbiamo scritto lo abbiamo fatto per curare al meglio i pazienti li dove erano bloccati – ha spiegato – in ospedale, al domicilio e nelle Rsa, dicendo subito che andavano separati”. “La condizione dei pronto soccorso era tale che avrebbe pregiudicato la vita degli ospiti infetti delle Rsa. Abbiamo iniziato a curarli nelle Rsa, il contatto con il 112 era costante per capire le condizione dei malati: bisognava capire se andavamo a salvargli la vita o se il fatto di trasportare una persona 80enne in ambulanza e’ buttarlo’ in un angolo di un pronto soccorso dove c’erano 150 pazienti messi peggio di lui sarebbe stato più pregiudizievole per la sua vita”. “Che poi tutto questo venga deformato – ha concluso – lo trovo grave e vergognoso”.
Giulio Gallera, ha poi risposto alle segnalazioni formulate dai rappresentanti del sindacato ANAAO Assomed. “Non ci sarà nessun taglio agli stipendi dei medici per malattia dovuta a Covid-19. Al contrario, abbiamo stanziato 40 milioni di euro per pagare gli straordinari al personale impegnato a fronteggiare questa drammatica emergenza”. “Eventuali decurtazioni per malattia, determinate dalle leggi nazionali – ha aggiunto l’Assessore – saranno ripristinate con gli stipendi di aprile e di maggio, nel momento in cui le aziende sanitarie avranno definito insieme all’INAIL le assenze dovute a Contagio da Covid-19 dalle altre tipologie. Le circolari INAIL del 17 marzo e del 3 aprile 2020 chiariscono che le malattie Covid non devono essere decurtate, ma il certificato di malattia che arriva in azienda, per motivi di privacy, non ne contiene la causa. Per questo, la distinzione avviene per singolo caso e questa ricognizione non e’ stata compatibile con i tempi necessari per la chiusura delle ‘buste paga’. Le eventuali penalizzazioni ‘improprie’ saranno rettificate e conguagliate. La gratitudine nei confronti nei nostri medici impegnati ogni giorno in trincea è infinita – ha concluso l’assessore Gallera – e per questo stiamo pensando di riconoscere in modo concreto il loro impegno umano e professionale con una premialità e ci stiamo muovendo con un intervento giuridico per poterlo fare”.
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