L’eurodeputato, relatore del Programma spaziale Ue, lancia due progetti pilota al Parlamento europeo
«I sistemi satellitari europei sono tra i migliori e più accurati del mondo: utilizzarne i dati di geolocalizzazione per tracciare i pazienti positivi e monitorare il distanziamento sociale, consentirebbe di prevenire la diffusione delle epidemie in modo coordinato e superando la frammentazione tra Stati Ue. Come dimostra l’emergenza Covid-19, per arginare il virus e non ricorrere al lockdown, è fondamentale gestire le prime fasi con rapidità. Per questo ho presentato al Parlamento Ue due progetti pilota. Con il primo progetto, denominato ‘Pandemic EU-wide management’, si propone di finanziare strumenti che sfruttano il sistema di navigazione satellitare ‘Galileo’ con l’obiettivo di tracciare i pazienti positivi e contenere le epidemie: grazie all’introduzione del supporto ‘Gnss’ a ‘doppia frequenza’, i dati satellitari Ue consentirebbero di monitorare le persone positive e potenzialmente contagiose, tracciandone gli spostamenti con un livello di affidabilità estremamente elevato. Il secondo progetto pilota, ‘Migration surveillance with drones and space services’, si concentra invece sul monitoraggio satellitare dei flussi migratori in aree vulnerabili, propone di finanziare piattaforme che incrociano le mappe del sistema ’Copernico’ con osservazioni di droni dotati di telecamere agli infrarossi e sensori per rilevare la temperatura corporea, individuando così in maniera rapida il propagarsi di un possibile virus». E’ quanto dichiara l’eurodeputato di Forza Italia Massimiliano Salini, relatore del Programma spaziale Ue e vicepresidente dell’intergruppo Sky and Space del Parlamento Ue.
«Una volta approvati sotto forma di emendamenti al budget Ue alla voce ‘Space’, i progetti pilota diventerebbero a tutti gli effetti capitoli di spesa del bilancio europeo. Per il progetto ‘Pandemic EU-wide management’ ho chiesto un finanziamento di 1,5 milioni di euro: se supererà i test potrebbe già entrare nel budget Ue 2021. I benefici pratici di un simile utilizzo delle infrastrutture satellitari – spiega Salini – sarebbero enormi: una volta a regime, l’eventuale piattaforma consentirebbe infatti di monitorare in tempo reale la diffusione della malattia sul territorio, recuperare le storie di viaggio delle persone infette e avvisare altri cittadini che ne hanno eventualmente incrociato il percorso, supportando così in modo intelligente i provvedimenti di quarantena; permetterebbe di segnalare agli utenti i luoghi appena visitati da persone infette; agevolerebbe l’interazione con i sistemi sanitari nazionali e l’invio di informazioni sui comportamenti da tenere nell’emergenza, consentirebbe di avvertire circa i primi sintomi o sulla disponibilità di effettuare test. I dati satellitari consentirebbero inoltre di allocare al meglio i dispositivi sanitari – prosegue l’eurodeputato – permettendo di decidere rapidamente la distribuzione territoriale di respiratori e ventilatori, prevenire casi di ‘super diffusori, supportare ricerca e statistica. La tutela dei dati personali dei cittadini è un imperativo, ed entrambi i progetti pilota saranno sviluppati nel rispetto della normativa Ue sulla privacy».
«Il secondo progetto pilota richiede invece 2,5 milioni di euro e circa due anni di lavoro per lo sviluppo. Le missioni del sistema di osservazione della Terra Copernico sono programmate in anticipo allo scopo di fornire informazioni su vaste aree con un volume previsto elevato di flussi migratori. Qui i voli dei droni, dotati di funzionalità ‘Egnss’ per garantire un’elevata precisione, completeranno le immagini satellitari fornendo informazioni in tempo reale sui movimenti di migranti: missioni dedicate di droni equipaggiati con telecamere a infrarossi visivi e termici potranno così supportare la gestione delle emergenze, specialmente in caso di crisi mediche. I sensori termici misurano la temperatura elevata, quelli visivi rilevano altri sintomi e i movimenti di gruppi di persone, monitorando l’evoluzione dei casi di malattia».
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