E’ una Milano nuova che lascia spazio alle papere dondolanti nelle strade, ai cavalli pazzi in Forlanini, alle ranocchie e insetti vari al Sempione, alla gioia per il nuovo parto di Giò e Giulia, i falchetti del Pirellone e alle zanzare. Di topi e nutrie che hanno il loro impero soprattutto in Martesana, qui si è già parlato a lungo. E’ che nessun virologo, infettologo, specialista insomma, ha esaminato il caso zanzare. Può il Covid19 infettare e sterminare le zanzare? E’ importante perché vedremmo una “disinfestazione” naturale a costo zero, non dovremmo spalmarci di Autan, potremmo beatamente sognare in giardino senza essere divorati.
Ma, per diventare seri, perché il Comune ha deciso che la disinfestazione sarà «parzialmente sospesa» a causa del coronavirus ? In particolare, la modifica interesserà gli interventi presso scuole, centri estivi ed edifici comunali. «Non è questo il momento di accampare scuse», sbotta il capogruppo di FI in Consiglio comunale Fabrizio De Pasquale: «In tempo di epidemia meno insetti ci sono in giro e meglio è». Chiariamoci: non ci sono evidenze scientifiche che correlano le punture di zanzare con la trasmissione del coronavirus (per fortuna), ma di certo dover ricorrere massicciamente all’Autan giorno e notte è poco piacevole.»
La Lega è sul piede di guerra «Depositerò un’interrogazione comunale. Una rimodulazione del servizio sulla base delle esigenze dovute a Covid-19 è una cosa, un eventuale sforbiciata di troppo è un altro discorso», aggiunge a Libero Gabriele Abbiati, consigliere della Lega a piazza Scala. Colombo Clerici, Presidente di Assoedilizia, sbotta «Non voglio colpevolizzare nessuno perché son tempi difficili per tutti, ma se vogliamo evitare che tra qualche settimana ci sia anche il problema zanzare, bisogna correggere il tiro e bisogna farlo adesso». Coronavirus o no sarà un’estate da acquolina in bocca per le zanzare.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano