Ogni mattina, allo specchio, io come altre migliaia di cittadini, mi domando la stessa cosa: quando riapriranno i barbieri?
Alcuni barbieri, in verità, non hanno mai chiuso. Sono gli abusivi e contro di loro si scagliano i professionisti e le loro associazioni di tutela. Come riporta Il Giorno:
“C’è chi propone prestazioni da fornire a domicilio, abusivamente, oppure acconsente alle richieste di clienti che desiderano un taglio di capelli o della barba, oppure trattamenti estetici, in questo periodo di quarantena e saloni chiusi. Comportamenti che alimentano una concorrenza sleale e che rappresentano un pericolo per la salute pubblica. Perché aumentano il rischio di diffusione del contagio”
A spiegarlo al Giorno è Salvatore Seccia, 70 anni, presidente Espam (scuola di parrucchieri ed estetisti aperta a Milano nel 1953), vicepresidente Anam (Accademia nazionale acconciatori misti) […] Il suo è un grido d’aiuto lanciato “ai nostri governanti, dal premier Giuseppe Conte al ministro della Salute Roberto Speranza, contro l’abusivismo che sta rovinando tutti noi seri professionisti, che siamo a casa già da due mesi e rispettiamo le regole. Il lavoro abusivo sta crescendo a dismisura creando anche potenziali situazioni di contagio”.
La situazione non è delle migliori, soprattutto considerato che è anche nelle mani di Patuanelli. Il quale propone riapertura differenziate nella Penisola. Il che porta necessariamente a pensare che quella delle attività a rischio a slittare nel tempo. Quindi i capelli rischiamo di tagliarli a Giugno. Sempre che qualcuno degli esercenti sia sopravvissuto. Non dimentichiamo che la situazione economica delle piccole attività artigiane, soprattutto in posti cari come Milano, è allo stremo.
Rischiamo, soprattutto in periferia di avere una riapertura senza negozi. Ed i barbieri sono i candidati più fragili. E tutto con le code ai supermercati. Cosa c’entra? Davvero stiamo pensando che un parrucchiere con tutte le precauzioni di cui sopra sia più pericoloso di un supermercato con coda di quaranta persone fuori?
Qualcuno evidentemente lo pensa. Il mercato, però, trova sempre una via. E alcune chiome sono decisamente troppo in ordine per poter credere nelle abilità fai da te dei proprietari…e tutto senza nuovi e sospetti focolai di infezione.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,