I Comitati dei pendolari del Trasporto pubblico locale chiedono sicurezza sui treni per quando avrà inizio la “fase 2”. ed «esperti seri nella task-force che studia l’ordine degli spostamenti» La prima richiesta di un documento presentato dai rappresentanti dei pendolari è che «sui mezzi dovranno essere garantite senza eccezione le medesime regole di “distanziamento sociale” e, soprattutto chiedono che «la capacità offerta sui mezzi di trasporto pubblico sia coerente con le ipotesi che circolano di scaglionamento degli ingressi e di estensione dell’arco lavorativo».
Pensano che assolutamente «debba essere garantito il 100% delle corse del servizio giornaliero e settimanale» contro il ventilato passaggio, a maggio, dall’attuale 40% al 60% del volume di servizio, stimato poi per difetto se dovranno essere garantiti gli accessi ordinati ai treni, le distanze di sicurezza a bordo e «una probabile espansione degli orari di lavoro alle prime ore del mattino e le ultime della sera».
Per i rappresentanti dei pendolari non deve essere accolta l’idea che sia Trenord a decidere quanta percentuale vada riattivata, «visto che Trenord è un fornitore di servizi la cui titolarità è in capo alla Regione Lombardia, la quale è responsabile delle modalità di attuazione della fase 2».
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