“Sala è in difficoltà perché, da un lato la pandemia ha fatto saltare il modello su cui aveva costruito anche le sue fortune di sindaco, dall’altro è sembrato spesso soffrire una sorta di concorrenza con la Regione, che è ovviamente al centro di una strategia più complessiva. E ora fatica a trovare le risposte più efficaci. Dovrebbe ascoltare di più la voce delle imprese e del mondo del lavoro e avviare quella rinascita delle periferie che non è mai partita cercando una reale collaborazione con la Regione”. Così Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un’intervista a “Libero Milano”. “La fase 2 non durerà 15 giorni – ha osservato Gelmini – ci accompagnerà per mesi, fino all’arrivo del vaccino. Non è questione che si risolve solo con le piste ciclabili o con i monopattini. Occorre cambiare le dinamiche che fino ad oggi hanno accompagnato l’organizzazione del lavoro. In particolare negli uffici pubblici e nella scuola, superando le rigidità. Solo così si eviterà il bis della pandemia. E il Comune deve dare una mano alle famiglie, per le quali si preannuncia una stagione senza scuole, centri estivi e aiuti per i figli”.
Secondo Gelmini, “le periferie, ma anche la città metropolitana, sono state abbandonate ai problemi di sempre che, con l’aggressione di covid 19, sono peggiorati. E con la riduzione, in parte fisiologica, della capienza del trasporto pubblico, non si potrà criminalizzare l’uso dell’auto privata”. Per Forza Italia quindi “è necessario un impegno concreto, a partire dal Comune, per togliere, per un lungo periodo, tutte le tasse che gravano su imprese e attività commerciali. Penso alle mille gabelle che assillano i negozi e le attività artigiane. Questa economia va sostenuta, e non solo facilitando l’accesso al credito ma anche facendo sparire tasse mai come adesso ingiuste: penso al suolo pubblico, ma anche alla tassa sui rifiuti. Serve poi un progetto nuovo di città, realizzato con le forze sociali. Non è facile ma occorre tenere conto del tessuto imprenditoriale fatto da una miriade di piccole realtà che rischiano di non riaprire. E su questo, inutile girarci intorno, serve anche l’intervento dello Stato, che sulla risposta economica è stato lento e insufficiente. E Sala avrebbe dovuto far sentire di più la sua voce, visto che anche lui lo sostiene”.
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