E i milanesi che attendono anche da anni un tetto, una casa? Che facciamo, una graduatoria sulla valenza dei diritti? E in questo caso i detenuti hanno diritti prevalenti? Ma gli aventi diritto che già abitano in case popolari avranno il piacere di convivere con abusivi e detenuti? Non mi è chiaro, ma Sala ha detto sì perché anche le residenze popolari “sono aperte” e possono ospitare e allevare chiunque. Strano modo di rispettare chi vive nei camper, sotto i ponti e chi secondo le regole dei bandi è in attesa. Siamo tutti d’accordo che il provvedimento, accolto dal Comune di Milano, miri a ridurre il sovraffollamento nelle carceri in un periodo particolarmente critico a causa dell’emergenza Coronavirus, ma non c’erano altre soluzioni? E gli sfrattati, i nuovi poveri che fine fanno?
Dalla Regione Lombardia l’assessore Bolognini ha risposto che non è possibile procedere a questo tipo di assegnazioni. “Case popolari ai carcerati? Purtroppo non è nostra competenza, altrimenti lo impediremmo. È uno schiaffo per i 13.000 milanesi che aspettano la casa popolare. È una scelta del sindaco Giuseppe Sala e del Governo, se ne assumano la responsabilità.”
“La sinistra – commenta il capogruppo azzurro Comazzi – dovrebbe vergognarsi di sostenere certe iniziative, soprattutto in un momento drammatico come questo. Le case popolari vanno assegnate a chi attende pazientemente da anni, tra occupazioni illegali e inefficienza del Comune. Altro che carcerati, per una volta il Pd pensi ai cittadini onesti”.
Questi sinistroidi sempre a pensare ad aiutare e a fare solidarietà a disgraziati, ultimi arrivati via mare e dal sud, delinquenti, ecc.. Gente ‘normale’ o con il codice fiscale f205 non li considerano proprio………