Un Focus IBL di Angelo Miglietta e Filippo Cavazzoni
L’emergenza sanitaria ha determinato la chiusura di molti luoghi e attività culturali: teatri, cinema e musei. Gli effetti economici negativi per le istituzioni e i lavoratori del settore sono e saranno ingenti anche nei prossimi mesi. Come sarà possibile aiutare il settore culturale a ritrovare slancio?
Come spiegano Angelo Miglietta e Filippo Cavazzoni, nel Focus IBL Ci salverà la nostra bellezza. Proposte per la cultura oltre la crisi (PDF), «occorre in primo luogo salvaguardare la continuità di gestione delle diverse amministrazioni. La tentazione sarebbe quella di chiedere contributi a fondo perduto. Questa volta si presenta però l’opportunità di provare a superare una logica che se è meritoria negli obiettivi, nei fatti si può rivelare inefficiente ed inefficace».
Per questo, proseguono gli autori, «la soluzione può essere rappresentata, in non pochi casi, dall’introduzione di un credito di imposta automatico sull’acquisto dei biglietti e delle spese sostenute nella filiera dei servizi offerti, per esempio sul modello dell’art bonus». Inoltre, «un’altra opportunità di intervento è rappresentata dagli investimenti per il recupero del patrimonio culturale e il miglioramento delle infrastrutture che ne sono funzionali, con specifica preferenza ai progetti che consentissero anche di mobilitare investimenti privati per la realizzazione di attività di compendio».
Infine, concludono Miglietta e Cavazzoni, «è possibile immaginare forme innovative di gestione del patrimonio pubblico, ed è forse proprio in tempo di crisi che può essere stimolata la creatività “imprenditoriale” di persone e soggetti vari, del mondo no profit e for profit, a patto però che tale creatività venga lasciata libera di esprimersi e non soffocata».
Il Focus Ci salverà la nostra bellezza. Proposte per la cultura oltre la crisi di Angelo Miglietta e Filippo Cavazzoni è disponibile QUI.
Istituto Bruno Leoni
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la grande bellezza italiana salvera’forse l’Italia. Milano è brutta inquinata e ora anche infetta. Forse sarebbe ora di ripensarla urbanisticamente e abbattere tutti quegli orrendi ecomostri spuntati come funghi e ripristinare verde e spazi pubblici. I somma cercare di farla un,po meno squallida