Un barbiere abusivo in piazza simbolo dei tanti migranti che ignorano le regole

Milano

Nella cosiddetta seconda fase, il degrado, l’anarchia comportamentale rimangono o peggiorano nei luoghi scelti e privilegiati soprattutto dai migranti. Ripetere ossessivamente “Responsabilità” non condiziona bivacchi, vecchie abitudini, menefreghismo. Una città divisa tra milanesi che si sforzano di essere diligenti e le categorie etniche che qui sono ospiti. A piazza Tricolore un barbiere abusivo in piazza offre il taglio e la fila ammassata dei clienti soprattutto extracomunitari, chiacchiera aspettando il turno. Naturalmente indisturbati. Distanziamento, mascherina? Ma no, non ne fanno uso, quasi fossero immuni senza possibilità di contagio. Ma non è il solo a fare il barbiere di strada, a quando l’estetista, la sarta ecc.? La vigilanza non esiste, il degrado ha radici nel tempo, nessuno si è occupato di sradicare queste sacche di disperati. Non hanno rispettato la quarantena, non rispettano i divieti, si radunano nei parchi, usano la città per i loro sporchi traffici, si servono degli spazi come latrine. La fase della responsabilità? Sono stati accolti con le fanfare da un sindaco tollerante per un’ideologia dogmatica e ora possono diventare un pericolo pubblico in questo momento di pandemia.

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