Quello di Sala è un problema di prospettiva

Milano

Alla fine tutto si riduce a questo: Sala soffre di un problema di prospettiva. Rinchiuso nella roccaforte di palazzo Marino, vede Milano in una prospettiva distorta, dove il centro prende una posizione dominante e quasi totalizzante. Si vede (forse, dipende da come lo si fotografa) un assembramento sui Navigli? Super Beppe parte alla carica. Le stesse scene si replicano quotidianamente in periferia? Si chiudono entrambi gli occhi. Per fortuna sul territorio abbiamo consiglieri come Franco Vassallo, consigliere Municipale del Settimo Municipio. Loro almeno  si impegnano in prima persona perché queste prospettive non si perdano nella narrazione arcobaleno di Palazzo Marino:

“O ci è o ci fa. Il caro sindaco Beppe Sala “il Bottazzi da Milano “ pensa ancora una volta di poter prendere per i fondelli i cittadini Milanesi, emblematica la sua immagine che lo ritrae al mattino assieme al comandate della Polizia Locale lungo i Navigli deserti.

Mentre due mesi fa, la stessa area era gremita di persone invitate dallo stesso sindaco coadiuvato da segretario PD Zingaretti, ad un aperitivo alla faccia del Coronavirus .
Dove sta da differenza?
Che la foto dell’area deserta è immortalata nell’orario fuori della movida, mentre quella dei festeggiamenti con il compagno Zingaretti in piena movida.

A Napoli un vecchio detto recita “cca nisciuno è fess”.
Il buon “ Bottazzi” dovrebbe aver rispetto dei milanesi e per un momento mettere da parte la campagna elettorale.
Tanto è inutile arrampicarsi sui vetri, che sia lasciata libertà ai milanesi di giudicare come il sindaco e la sua giunta, abbia affrontato l’emergenza coronavirus .
Certo che mentre “Bottazzi” ha i Navigli chic nei pensieri, sembra schifare la periferia con tutte le sue grida di aiuto.
Ho più volte ho chiesto al “Bottazzi” di far visita alle case ERP di via Quarti o via Bolla, ma ahimè senza esito.

Via Quarti considerato il “ villaggio vacanziero abusivo“ dove ogni giorno festeggiano il coronavirus come emblema di “ libertè di occupè, illegalitè , fraternitè”, dove quotidianamente si svolgono grigliate e bagni nella cava Cabassi e dove la gente ITALIANA che paga regolarmente l’affitto e tasse si ritrova minacciata è chiusa in casa.
Caro Beppe “ Bottazzi “ come già ti ho accennato precedentemente, sono disponibile ad accompagnarti in via Quarti giusto per dovere, per farti conoscere quella parte di periferia a te tanto sconosciuta”.

Ci accodiamo alla denuncia di Franco Vassallo. Aggiungendo una ultima postilla: non è possibile organizzare la fase due di Milano senza capire come funzionano le cose fuori dalla cerchia dei Navigli. Il sindaco ne prenda atto e visiti le zone rosse della città. Come da mappa di ieri, infatti, a pagare il prezzo più alto in termini di contagi e morti sono stati gli ultimi di Milano. Prontamente trasformati in numeri e ignorati dal Sindaco.

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