Unico in Europa, il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio «si è reso strumentale alla propaganda cinese» consentendo a Pechino di nascondere le proprie gravissime responsabilità grazie alla «diplomazia delle mascherine». E l’ha fatto nonostante Zhao Lijian, l’«aggressivo portavoce» del suo omologo cinese, avesse diffuso la balla dell’Italia epicentro dell’epidemia. Dopo aver ricevuto in pompa magna e diretta Facebook un carico di aiuti sanitari inviati da Xi Jimping, «Di Maio è andato al tg a dire che chi aveva deriso la Via della Seta ora doveva riconoscere che può salvare vite umane. Quel video è stato postato in Cina con l’hashtag ‘il ministro degli Esteri italiani dice che la Via della Seta può salvare vite’. Ed è diventato virale». Questo l’atto di accusa formulato da Al Merics, il think tank indipendente di studi sulla Cina fondato sette anni fa a Berlino. Lo ha riportato oggi Tonia Mastrobuoni su Repubblica, lo leggiamo con un misto di imbarazzo e preoccupazione
Andrea Cangini deputato Forza Italia
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