Cristina Rossello (F.I) e le donne penalizzate dal Coronavirus: conoscenza, analisi e solidarietà

Attualità

Una rete di conoscenza, di analisi, per realizzare una rete di solidarietà. Questa la finalità di Progetto Donne e Futuro presieduto dall’avvocato Cristina Rossello, deputato di Forza Italia. Per semplificare, ma sicuramente non banalizzare un lavoro decennale di grande impegno, con il riconoscimento del Presidente della Repubblica. L’associazione  nasce  come spunto di riflessione sul contributo femminile nell’economia, sulle disparità di trattamento e di opportunità nel mondo del lavoro, sulla penalizzazione che “essere donna” oggi comporta.

In questo periodo di Coronavirus, di incertezze economiche,  emergono con più evidenza la precarietà e la fragilità, soprattutto nel sud, di alcuni lavori improvvisati, non strutturati. Cristina Rossello con preoccupazione e lucidità nella newsletter indirizzata alle mamme scrive “L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) in un report dal titolo “Donne al centro della battaglia contro COVID-19” ha cominciato a fare il conto dei danni che le inevitabili misure di contenimento stanno provocando all’economia con particolare riferimento all’occupazione femminile. In sintesi, le donne sono potenzialmente più esposte a difficoltà materiali associate alla ricaduta economica di COVID-19. A brevissimo termine, è probabile che alcuni settori dell’economia saranno più colpiti di altri: le attività che hanno necessità di viaggi e di interazione fisica con i clienti sono già state colpite duramente. Ciò include i viaggi aerei, il turismo, i servizi di alloggio (ad es. Hotel) e le attività di servizi di ristorazione (ad es. Caffè, ristoranti e catering) e le attività al dettaglio in cui le donne hanno una presenza preponderante: commercio e turismo occupano l’84,7 per cento delle donne più giovani e l’83,4 per cento di quelle dai 35 anni in su. Tra gli uomini tale percentuale scende rispettivamente al 60 per cento e al 59,3 per cento.

Alcune industrie come quelle dell’abbigliamento, rischiano di subire danni sia dal lato dell’offerta (ad esempio le misure di confinamento che costringono alla chiusura delle fabbriche) sia dal lato della domanda (ad esempio la chiusura forzata dei negozi al dettaglio che porta a un calo degli ordini)”  L’analisi prefigura anche un impegno costante di solidarietà, ma non basta perché la ripartenza è pane e vita quotidiana anche per il mondo femminile. La newsletter continua “le donne sono più vulnerabili degli uomini a qualsiasi perdita di reddito causata dalle crisi poiché i livelli di reddito delle donne sono, in media, inferiori a quelli degli uomini e i loro tassi di povertà sono più alti. Spesso detengono meno ricchezza degli uomini per ragioni storiche. Le donne poi di solito incontrano più difficoltà a trovare un impiego alternativo e flussi di reddito dopo il licenziamento a causa del loro maggiore impegno nella cura dei familiari, bambini o anziani….ma non ultimo non possiamo dimenticare la penalizzazione economica che i contratti part time hanno sull’universo professionale femminile cui si aggiunge la diffusa difficoltà di base a poter usufruire di contratti di questo tipo. Le enormi differenze tra il ricorso al tempo determinato in Italia, dove si va dal 41,6 per cento tra le donne più giovani al Sud, e il 4,7-4,8 per cento tra quelle più anziane al Centro-Nord, rendono già l’idea della grande disuguaglianza che ritroveremo nell’impatto della recessione post-coronavirus.”

Cristina Rossello e la “rete rosa” che ha ideato saranno presenti in modo costruttivo  e creativo, dove è possibile, valorizzando conoscenze e incontri che in dieci anni hanno sviluppato, ma forse necessita affiancare alla solidarietà una visione e un progetto politico che riscatti il valore della donna. Visione ben presente in Cristina Rossello.

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